di Luca Salomone

Grande agitazione nel regno belga dopo l’annuncio di Delhaize, che vuole trasformare in affiliati i suoi 128 punti vendita a gestione diretta.

Venerdì 10 marzo, in seguito all'annuncio, è scoppiato uno sciopero spontaneo, che ha fermato completamente cento supermercati, mentre i sindacati hanno chiesto un incontro con le autorità. Subito dopo, il 13 marzo, il Ministero dell'Economia e del lavoro ha chiesto alla proprietà di trovare altre strade e ha proposto la nomina di un 'mediatore sociale'.

In ballo, infatti, ci sarebbe il destino degli oltre 9 mila lavoratori interessati dalla transizione, anche se l’azienda ha già dato rassicurazioni, precisando, inoltre, che la manovra esclude il Lussemburgo.

I negozi di proprietà non rendono

Il motivo della scelta di Delhaize, che ha già 693 Pdv in affiliazione, attivi con i marchi Ad Delhaize, Proxy Delhaize e Shop & Go è di rendere omogenea la rete, per stimolare maggiormente la crescita dei negozi diretti, i quali marcerebbero molto più lentamente.

“Il mercato belga – si legge – è molto concorrenziale e questo è il solo modo per continuare a investire in un futuro sostenibile. Non ci sarà – spiega Delhaize – alcun impatto sull’occupazione né ora, né in previsione, perché l’insieme dei lavoratori sarà trasferito verso i nuovi franchisee. Ma ci sarà, invece, una riduzione graduale delle funzioni di sede”.

Il settore distributivo belga – incalza la nota ufficiale – si confronta oggi con grandi sfide e la competizione è intensa, sia in termini di prezzi, sia per il numero di operatori presenti. Ciò implica investimenti importanti e una compressione crescente della redditività.

“Con tutto questo Delhaize, con i suoi 155 anni di storia è uno dei marchi preferiti dai belgi, che in 4 casi su 5 comprano nei nostri negozi, una vasta rete di 764 insediamenti, all’avanguardia anche dal punto di vista della digitalizzazione”.

Con Ahold vendite per 87 miliardi

Delhaize ha concluso nel 2019, dopo un iter di tre anni, la fusione con l’olandese Ahold, diventando parte di un’organizzazione con vendite nette 2022 di 87 miliardi di euro (in crescita, sul 2021, del 15,1% a cambi correnti e del 6,9% a cambi costanti) e 7.569 punti vendita totali fra Europa (8 nazioni), Stati Uniti e Indonesia.

Tuttavia in Patria Delhaize ha risentito, come detto, della pressione inflattiva e della forte densità distributiva. E questo nonostante una popolazione di 11,65 milioni di abitanti con un reddito elevato: il dato netto medio rettificato delle famiglie era pari, nel 2021, secondo l’Oecd, a 34.884 Usd annui (32.732 euro), contro una media Ocse di 30.490 dollari e rispetto ai 29.431 dell'Italia.

La Gdo locale vede schierati, fra gli attori maggiori, Carrefour che conta, nel regno, 40 ipermercati, più di 440 supermercati, 300 super di prossimità e 200 punti di ritiro per la spesa online e Colruyt che, compresi un centinaio di insediamenti francesi, alligna 744 negozi di proprietà, 588 esercizi affiliati e 307 pick-up point.