Coop ha deciso di aumentare dal 1° gennaio 2007 il monte salari del 2,5% e di adeguare i salari fissati nel contratto collettivo di lavoro. I collaboratori riceveranno inoltre un premio speciale, mentre i genitori soli potranno beneficiare di un ulteriore sostegno finanziario. Questo è il risultato delle trattative salariali portate felicemente a termine da Coop insieme ai suoi partner sociali Unia, Sic Svizzera, Syna/Ocst e l'Associazione degli impiegati Coop.

Tutti i collaboratori con un salario mensile lordo inferiore a 4.500 franchi svizzeri entrati nell'azienda prima del 1° luglio 2006 beneficeranno di un aumento salariale generale di 100 franchi svizzeri lordi al mese (x13); ciò garantirà anche quest'anno l'innalzamento coerente dei segmenti salariali inferiori, nei quali sono impiegate molte donne.
Gli altri collaboratori ottengono un aumento del salario individuale legato alle prestazioni. Per promuovere in special modo i salari delle donne è previsto lo 0,5% dell'aumento salariale complessivo.

Saranno altresì aumentati di 100 franchi lordi al mese le categorie salariali definite nel contratto collettivo di lavoro. Il nuovo salario lordo minimo ammonterà a 3.500 franchi svizzeri al mese. Per i collaboratori con formazione biennale con attestato, il salario di riferimento ammonta ora a 3.600 franchi, per quelli con formazione triennale 3.800 franchi e per quelli con formazione quadriennale 4.000 franchi lordi.

In segno di ringraziamento per il grande impegno mostrato nel 2006, tutti i collaboratori il cui rapporto di lavoro non risulta disdetto alla fine del 2006 riceveranno nel gennaio 2007 un premio supplementare sotto forma di buoni acquisto Coop. I collaboratori con rapporto di lavoro a tempo pieno riceveranno 300 franchi, quelli a tempo parziale e le persone in formazione 200 franchi e i collaboratori a salario orario con all'attivo almeno 100 ore di impiego nel 2006 100 franchi.

Nel gennaio 2007 Coop lancerà inoltre un programma interno dal nome Coop Child Care (CCC). In questo modo si vogliono sostenere i genitori soli nel finanziamento di posti in nidi d'infanzia.