Univendita chiude il 2015 con un fatturato delle imprese associate pari a 1 miliardo e 602 milioni di euro, con un incremento del 7,5% rispetto al 2014. Dalla fondazione avvenuta nel 2010, l’anno appena concluso è stato non soltanto il sesto esercizio consecutivo di crescita, ma anche quello che ha registrato l’incremento più significativo.

«La vendita a domicilio conferma il suo ruolo di traino nel settore commercio, che nel 2015 ha registrato finalmente alcuni timidi segnali di ripresa –commenta il presidente di Univendita Ciro Sinatra–. È significativo come la nostra crescita record si inquadri in una fase di debole ripresa dei consumi, tornati a crescere per la prima volta dopo quattro anni consecutivi di calo. Questo dimostra la validità della formula della vendita a domicilio di eccellenza basata sulla qualità dei prodotti, la professionalità dei venditori e la personalizzazione dell’offerta: tre elementi che consentono al cliente di vivere una shopping experience che lo rende ancora più consapevole dell’acquisto.

La performance di Univendita è ampiamente positiva se paragonata al commercio fisso al dettaglio, che segna nel 2015 un aumento dello 0,7% sul 2014 (dati Istat) dopo quattro anni di calo consecutivi, con variazioni positive sia per i prodotti alimentari sia per quelli non alimentari (rispettivamente del +1,3% e del +0,5%). In particolare, le vendite della grande distribuzione sono aumentate dell’1,5%, in misura molto maggiore rispetto ai piccoli esercizi commerciali (+0,1%). Anche l’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) è cresciuto nel 2015 dell’1,6% su base annua: è il primo segno positivo dopo otto anni negativi. Fra gli altri indicatori a livello macroeconomico, nel 2015 il Pil è tornato positivo, in crescita dello 0,6%, mentre il tasso di inflazione ha rallentato ulteriormente portandosi dal +0,2% del 2014 a +0,1%.

Nel dettaglio, il comparto più dinamico è stato quello dei “beni durevoli casa” che, con un incremento del 12,2% e una quota di mercato del 60%, si conferma il comparto di maggior rilievo della vendita a domicilio. A seguire, “alimentari e beni di consumo” (+8,1%) e “altri beni e servizi” (+1,2%).