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Salumi Dop Piacentini: ampliamento per Salumificio Gagliardi grazie ai Distretti del Cibo

Distretti del Cibo: inaugurato l’ampliamento del Salumificio Gagliardi

Salumi Dop Piacentini: ampliamento per Salumificio Gagliardi grazie ai Distretti del Cibo

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redazione

L’ampliamento del Salumificio Gagliardi segna un passaggio significativo per l’agroalimentare italiano e per il territorio piacentino.

Un intervento che diventa la prima evidenza concreta di quanto i Distretti del Cibo possano incidere sullo sviluppo delle filiere, trasformando strategie in risultati misurabili.

Eccellenza produttiva e innovazione tecnologica

L’ampliamento è parte integrante del progetto presentato dal Distretto del cibo dei salumi Dop piacentini nell’ambito del primo bando del Ministero dell’agricoltura. L’ampliamento ha riguardato i nuovi locali dedicati alla lavorazione delle Dop Piacentine e la sala di affettamento, vero fiore all'occhiello per la tecnologia impiegata.

Distretto Dop Piacentino: un’iniziativa di valore

Nel giorno dell’inaugurazione dell’ampliamento del Salumificio Gagliardi c’è stato spazio anche per la tavola rotonda dal titolo: “Sviluppo del Distretto del cibo salumi Dop piacentini per la sostenibilità economica – ambientale della filiera e del territorio”.

A condurre l’incontro, Roberto Belli, direttore del Consorzio di tutela salumi Dop piacentini, che ha illustrato il progetto del Distretto: un investimento totale di 14.700.000 euro, sostenuto dal Masaf con un contributo di 13.500.000 euro a favore dei 13 beneficiari (otto salumifici e cinque aziende suinicole) e una prima tranche contributiva della Regione Emilia-Romagna di 300.000 euro.

Il direttore ha rimarcato il valore sociale cruciale di questa iniziativa, che per la prima volta fa dialogare e collaborare attivamente il comparto della trasformazione con quello della produzione, condividendo e comprendendo reciprocamente le rispettive problematiche. Questo modello permette di affrontare congiuntamente temi come la giusta remunerazione, unito all’impegno per un maggiore benessere animale, qualità delle carni e rispetto per l’ambiente. La riprova di questa sinergia è stata la condivisione dell'enorme problema della peste suina africana (Psa).

Necessità di risorse per i distretti

Angelo Barone, presidente della consulta nazionale dei Distretti del cibo, ha confermato che la diffusione e il successo dei Distretti sono una realtà non più trascurabile su tutto il territorio nazionale. Ha lanciato un appello per trovare urgentemente le risorse, circa 400 milioni di euro, necessarie per finanziare i progetti presentati con il secondo bando, data la loro pronta realizzabilità e la capacità di arricchire i rispettivi territori.

Un passo avanti contro la Psa

Il commissario straordinario alla peste suina africana, Giovanni Filippini, ha dato una notizia incoraggiante: dieci comuni del piacentino sono passati dalla zona tre alla zona due, un risultato frutto di un’azione sinergica esemplare che ha coinvolto la Usl locale e altri attori. "La ricerca delle carcasse è fondamentale perché questo virus dura nelle ossa dei cinghiali colpiti oltre due anni," ha spiegato il commissario, paragonando il rischio di nuove infezioni a una spada di Damocle. Ha quindi ribadito l’importanza di una biosicurezza sempre più performante negli allevamenti, definendo i cacciatori e i cani molecolari come il nostro esercito nella lotta al virus.

Il direttore generale di Ismea, Sergio Marchi, infine, ha presentato dati rassicuranti sull’andamento delle esportazioni e sulla gestione delle risorse destinate alla crescita dell'agricoltura italiana.

       
       

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