Associazione Italiana Scatolifici rivela lo stato di salute del settore

Associazione Italiana Scatolifici rivela lo stato di salute del settore
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In occasione di Print4All, la manifestazione di riferimento per i professionisti della stampa e del converting l’Associazione Italiana Scatolifici ha presentato i risultati della sua più recente indagine interna, offrendo un’analisi approfondita sullo stato di salute del settore e sulle sue prospettive evolutive.
L’analisi evidenzia un settore che resiste tra difficoltà economiche e cambiamenti nel mercato. Il 64,7% degli scatolifici segnala un decremento del fatturato 2024 rispetto al 2023. Il 13,7% ha registrato stabilità, mentre il 21,6% segnala una crescita sull’anno precedente.
Le aziende guardano al 2025 con un cauto ottimismo: il 37,3% ipotizza una crescita, il 35,3% delle aziende prevede una stabilità, mentre il 27,4% dichiara di aspettarsi un calo di fatturato rispetto al 2024.
L’analisi dell'Associazione Italiana Scatolifici ha permesso anche di fotografare le dimensioni degli scatolifici trasformatori italiani, caratterizzate da un grande equilibrio tra aziende piccole, medie, medio-grandi e grandi. Il 28% delle aziende ha un fatturato fino a 3 milioni di euro; il 28% tra i 3 e i 6 milioni di euro; il 17% tra i 6 e i 10,5 milioni; il 27% oltre i 10,5 milioni di euro.
L’andamento dell’acquisto di cartone ondulato riflette l’andamento del fatturato, con il 50% circa delle aziende che ha ridotto i metri quadri di cartone trasformati nel corso del 2024, l’11,8% che ha registrato stabilità e il 40% circa che ha segnalato un incremento. Per il 2025, il 35,3% degli scatolifici prevede stabilità nei volumi acquistati, mentre il 29,4% si aspetta una crescita fino al 5%.
Dal punto di vista produttivo, il 2024 ha visto il Casemaker/Slotter - fustellatore rotativo confermarsi come la macchina con il maggiore impatto sul fatturato, con l’88,2% delle aziende che lo identifica come il più rilevante. La scatola americana rimane dunque molto rilevante nella produzione degli scatolifici; un prodotto che però si è evoluto di pari passo alle richieste del mercato: dalla semplice “scatola marrone” a strumento di marketing e comunicazione, grazie anche alle evoluzioni delle tecnologie di stampa sul cartone ondulato.
L’agroalimentare traina il mercato
In merito ai settori merceologici, quello trainante per gli scatolifici nel 2024 è stato l’agroalimentare (che, sommato al settore delle bevande raggiunge quasi il 60%), seguito da Arredamento/Idrotermosanitario e Automobilistico/Meccanico.
Le principali criticità gestionali del 2025 secondo gli scatolifici saranno: trovare personale qualificato e gestire le risorse umane; la concorrenza sui prezzi da parte dei grandi gruppi integrati e da parte degli scatolifici non integrati; l’aumento dei costi e la difficoltà di trasferire i rincari delle materie prime a valle.
Verso nuove opportunità
In termini di orientamenti di mercato e nuove richieste da parte dei clienti l’indagine ha evidenziato un notevole aumento della domanda di cartone certificato da catene di custodia delle foreste (Fsc, Pefc) e della richiesta di composizioni con percentuali maggiori di materiale riciclato. Questo risultato conferma i continui passi avanti del comparto verso nuovi traguardi di sostenibilità e circolarità.
Sul fronte delle opportunità, gli scatolifici guardano con sempre maggiore interesse alla sostituzione di altri materiali da imballaggio con carta e cartone. Al momento, già il 47,1% dei rispondenti ha dichiarato di avere colto opportunità legate alla sostituzione di imballi in plastica, tracciando una strada che verrà probabilmente consolidata dai numerosi cambiamenti introdotti nel prossimo triennio dal regolamento europeo imballaggi/Ppwr. Sempre in termini di opportunità, la creazione di sinergie tra scatolifici trasformatori viene valutata cruciale per affrontare il mercato con maggiore solidità e competitività.
«I dati emersi confermano che il settore degli scatolifici è in costante evoluzione e si trova a dover affrontare sfide sempre più complesse. Nonostante le difficoltà, le aziende hanno dimostrato una notevole capacità di adattamento, con un forte focus sulla sostenibilità e sull’innovazione. I segnali di ottimismo che emergono dall’indagine credo siano un importante indicatore della nostra forza di piccoli e medi imprenditori, che lottano ogni giorno in un’ottica di positività e speranza per il futuro – ha commentato Andrea Mecarozzi, presidente dell’Associazione Italiana Scatolifici –. Mi fa inoltre molto piacere constatare che le nostre aziende percepiscano come fattore strategico il fare rete e sviluppare sinergie tra gli scatolifici. Credo sia anche il frutto del lavoro fatto in questi anni dalla nostra associazione, che ha aggregato il comparto e che continuerà a essere la piattaforma per lo sviluppo e la valorizzazione del nostro settore».
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