Distretti agroalimentari, Intesa Sanpaolo: export oltre 7 mld di euro nel 1° trimestre
Distretti agroalimentari, Intesa Sanpaolo: export oltre 7 mld di euro nel 1° trimestre
- Information
Dopo aver archiviato il 2023 con un progresso sui mercati esteri del 4,5% rispetto al 2022, i distretti agroalimentari italiani continuano sullo stesso trend nel primo trimestre del 2024 realizzando quasi 7,1 miliardi di euro di esportazioni, 441 milioni in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+6,6% tendenziale a prezzi correnti).
È quanto emerge dal Monitor dei distretti agroalimentari italiani al 31 marzo 2024, curato dal Research Department di Intesa Sanpaolo. La dinamica ricalca quella del totale dell’export agroalimentare italiano (+6,7%), e va in controtendenza rispetto agli altri distretti manifatturieri, che invece arretrano leggermente (-2,7%).
La filiera dei distretti vitivinicoli nei primi tre mesi del 2024 ottiene il 2,4% in più rispetto allo stesso periodo del 2023 grazie ai dieci distretti monitorati che totalizzano oltre 1,5 miliardi di export dopo il lieve calo del 2023 (-0,7% rispetto al 2022).
Tra i distretti, spiccano positivamente i Vini del Veronese, (+11,6%) e Vini dei colli fiorentini e senesi (+7,4%). Prosegue la crescita della filiera della pasta e dolci +4,4%. Stessa dinamica per i Dolci di Alba e Cuneo +18,9% e per i Dolci e pasta veronesi +16,4%.
Procede bene sui mercati esteri la filiera delle conserve +8,4% grazie soprattutto al contributo delle Conserve di Nocera +10,5%.
Lieve progresso per la filiera dei distretti agricoli (+0,6%). Il principale distretto, l’Ortofrutta romagnola, chiude quasi invariato il primo trimestre del 2024 (-0,2%), nonostante il clima avverso che ha caratterizzato gran parte dell’anno.
Nella filiera delle carni +6,1%, si distinguono in particolar modo i Salumi di Parma (+17,6%) e i Salumi del modenese (+8,8%).
Luci e ombre nella filiera del lattiero-caseario +2,1%: il principale distretto, il Lattiero-caseario della Lombardia sud-orientale, arretra leggermente (-3,7%), in ripiegamento anche la Mozzarella di bufala campana (-10,3%). Boom di vendite sui mercati esteri per il Lattiero-caseario parmense (+36%).
Ottima performance per i distretti dell’olio +65% con crescite a doppia cifra per l’Olio toscano (+71,7%), per l’Olio umbro (+44,2%) e per il comparto oleario del distretto dell’Olio e pasta del barese (+55,4%).
La filiera del riso è l’unica a chiudere con un segno leggermente negativo il primo trimestre del 2024 (-0,8%). In crescita la filiera del caffè (+8%). Bene anche l’Ittico del Polesine e del Veneziano (+19,8%).
La Germania si conferma il primo partner commerciale per i distretti agroalimentari (+4,2% tendenziale); riprendono vigore i flussi verso gli Stati Uniti (+17,2%); in lieve crescita anche Francia (+1,9%) e Regno Unito (+0,8%).
«Il comparto agroalimentare italiano continua a crescere – afferma Massimiliano Cattozzi, responsabile Direzione Agribusiness Intesa Sanpaolo - anche negli ultimi mesi: si conferma così uno dei settori più brillanti per l’export, nonostante scenari complessi dal punto di vista geopolitico e climatico. Per incrementare la competitività e la crescita sui mercati esteri, Intesa Sanpaolo continua a operare fornendo supporto agli investimenti grazie agli oltre 6 miliardi di euro erogati dalla Direzione Agribusiness, dal 2021 a oggi, alle sole PMI del mondo agroalimentare con finanziamenti a medio e lungo termine in particolare destinati a sostenibilità, innovazione e digitalizzazione. Si tratta di accompagnare le progettualità anche di aziende di minori dimensioni prevalentemente nei processi di transizione e sviluppo sostenibile che Intesa Sanpaolo supporta tramite il programma Il tuo futuro è la nostra impresa per dare sempre maggior slancio al Made in Italy agroalimentare».
Ti è piaciuto l'articolo?
Iscriviti alla newsletter e non perderti gli altri aggiornamenti.