Uno degli effetti collaterali del perdurare di uno stato di crisi economica è l’aumento esponenziale dei furti all’interno dei punti vendita. Se un tempo questa pratica era appannaggio principalmente di bande organizzate, oggi è anche il piccolo furto quotidiano a preoccupare i retailer. Molta gente infatti ruba perché non può permettersi di acquistare la merce, creando una vera e propria emergenza sociale oltre che un problema economico per la distribuzione. In alcuni settori, come quello dell’occhialeria, si stima che i furti siano arrivati a toccare anche punte del 30% sul fatturato totale del venduto. Alla luce di questo fenomeno si capisce quanto siano importanti oggi più che mai i sistemi antitaccheggio. La tecnologia in grado di contrastare i furti è infatti divenuta una conditio sine qua non per praticamente qualsiasi settore merceologico. E questo nonostante i budget dei negozi si siano ridotti sensibilmente a causa della recessione. Da una parte quindi si assiste all’esigenza di dotarsi di strumenti antitaccheggio sempre più raffinati, dall’altra però bisogna fare i conti con i risicati investimenti che i retailer possono permettersi in tal senso. I produttori sono consapevoli di queste tendenze antitetiche e, anche per contrastare la spietata concorrenza soprattutto cinese (capace di fornire prodotti a un costo sensibilmente più basso), puntato tutto su innovazione tecnologica e la fornitura di servizi aggiuntivi in grado di venire incontro alle esigenze della distribuzione. Ai principali operatori del settore abbiamo chiesto di descriverci un quadro sintetico della situazione.

La gdo ridimensiona le aperture e il settore ne risente

L’attuale situazione congiunturale in Italia iniziata a metà del 2009, ha continuato anche nel corso del 2013 la tendenza a un’ulteriore contrazione delle vendite nel settore tradizionale dei sistemi antitaccheggio e dei relativi accessori: protezioni rigide, protezioni per bottiglie, etichette adesive e “safers”. La grande distribuzione, dal canto suo, ha ridimensionato i piani di apertura del 2013 e anche quelli del 2014 sono limitati ad alcuni shopping center. Per altro, ritardi e mancanza di numero minimo per completamento e riempimento degli spazi disponibili, comportano insicurezza delle date previste di apertura.
Prix italia ha tuttavia concluso un 2013 positivo con risultati nettamente superiori ai precedenti, dovuti all’introduzione di nuove tecnologie antitaccheggio adibite all’esposizione dei prodotti “a libero tocco” – sottolinea Pierpaolo Filippi, presidente dell’azienda –. La gdo e tutti i negozi di tecnologia hanno così potuto esporre, direttamente, tutti quei prodotti che prima dovevano essere tenuti dietro il banco vendita o all’interno delle vetrine di esposizione, come cellulari, pc, lap-top, videocamere, rasoi, ecc. Ciò ha permesso, da una parte migliori risultati per Prix italia e, dall’altra, l’aumento delle vendite di prodotti grazie a una maggiore esposizione della merce, lasciando la possibilità al cliente di provare il prodotto nella massima sicurezza”.
Come accennato in precedenza, l’incidenza dei furti, nei punti vendita, ha subito un’impennata che si è riflessa nei risultati operativi di profittabilità della distribuzione. “Il punto di vendita da una parte vuole salvaguardare il suo profitto con la diminuzione dei prodotti sottratti – aggiunge Filippi –, ma dall’altra la riduzione degli investimenti nella sicurezza non permette al punto vendita l’adeguata protezione con nuove tecnologie. Prix Italia crede che ci debba essere il giusto rapporto tra vendita e budget economico che la grande distribuzione assegna per evitare le differenze inventariali”.
Per il 2014, nonostante il perdurare di una situazione economica ancora sotto stress, gli obiettivi di Prix Italia restano positivi. “Quest’anno saranno effettuati molti restyling di punti di vendita esistenti e le aperture programmate saranno già dotate dei sistemi Prix Italia. I dati sono stati confermati dall’andamento dei primi due mesi dell’anno che sono quelli che più di altri danno l’indicazione generale dei risultati ottenibili”, conclude Filippi.

L'Rfid la nuova tecnologia di riferimento

Il mercato pertanto tenderà a rimanere piuttosto flat anche nel 2014 e continuerà a risentire di una certa stagnazione. La situazione è abbastanza simile in tutta Europa, mentre mercati in fermento sono quelli orientali e il Sud America. La creazione di nuovi format, comunque, lascia intravedere qualche spiraglio per il futuro, che sarà caratterizzato anche da una sempre maggiore integrazione tra diverse piattaforme e soluzioni. “Il concetto di “Store performance solution” è ciò che noi offriamo ai nostri clienti, una soluzione che raccoglie diversi sistemi – spiega Luca Cappellini, retail sales manager di Tyco Integrated Fire & Security –. Oggi si assiste a un discreto fermento per quanto riguarda la tecnologia Rfid per l’identificazione automatica degli oggetti, una sorta di chimera fino a qualche tempo fa, ma che oggi si sta sviluppando in parallelo e in integrazione con i sistemi antitaccheggio”.
L’innovazione tecnologica anche in questo campo sarà uno dei driver su cui punteranno i vari produttori per sviluppare il proprio business, tenendo ben presente però la drastica diminuzione dei budget a disposizione dei clienti. “Per assurdo però, visto che i fatturati si restringono, si guarda con maggiore attenzione agli sprechi e l’antitaccheggio aiuta in qualche modo a tenerli sottocontrollo, per cui è in parte favorito in questo periodo – afferma Cappellini –. La vera sfida sarà comunque l’integrazione. Avere tecnologie che si parlano tra di loro, oltre alla nuova tendenza dei retailer italiani ad avere uno standard comune con l’estero, cosa che fino ad ora non è mai avvenuta”.
Detto che il 2014 non potrà essere un anno eccelso dal punto di vista dei fatturati, specie in Italia, il processo di innovazione non viene certo arrestato. “Si punterà soprattutto su tecnologie di Traffic intelligence e Rfid – conclude Cappellini –. Ci sarà anche una maggiore attenzione ai servizi, a scapito invece dell’hardware che fino a oggi aveva avuto la precedenza. Per quanto riguarda la prospettiva per il retail c’è sicuramente una tendenza all’espansione e ci sarà inoltre un ulteriore sviluppo delle esportazioni”.

Le nuova sfide: disponibilita' della merce e shopping experience a confronto

Secondo quanto confermato dal “Barometro Mondiale dei Furti nel Retail”, studio condotto da Euromonitor International, in collaborazione con Checkpoint Systems, le differenze inventariali, a livello globale, sono in aumento, con una percentuale pari all’1,4%. “Affinché si inverta questa tendenza è assolutamente necessario investire in sistemi hardware e software, in grado di contrastare le perdite e di fornire, al tempo stesso, dati in tempo reale per massimizzare le performance complessive del punto vendita – afferma Alberto Corradini, Sales Director di Checkpoint Systems”. In tal senso, è possibile individuare, secondo Corradini, due trend principali: “Per quanto riguarda la GDO, la risposta risiede nell’implementazione di progetti di protezione alla fonte. Aziende specializzate, come Checkpoint, accompagnano i Retailer nella scelta della migliore soluzione, per applicare i tag direttamente nel sito di produzione, con notevoli vantaggi in termini di riduzione delle differenze inventariali, disponibilità della merce e riduzione dei tempi per l’etichettatura. Per il tessile, invece, il futuro, oggi, è l’RFID: una tecnologia che consente di ottimizzare l’esposizione, assicurando al cliente di trovare sempre in store, il prodotto giusto, al momento giusto. Secondo quanto emerge da una recente ricerca, il 50% dei potenziali acquirenti, che non trovano il prodotto desiderato in negozio, si rivolgono alla concorrenza. Altro fattore critico, quindi, soprattutto per il Fashion, è rappresentato dal disassortimento, le cui cause possono essere svariate, come ad esempio gli spostamenti effettuati dalla clientela o la mancata disponibilità dell’articolo in negozio.”
Il preoccupante aumento dei furti rappresenta, pertanto, una problematica importante, a cui il settore Retail ha sempre più bisogno di porre un freno. “Principali responsabili del fenomeno, non soltanto le persone in difficoltà, ma anche le bande organizzate, che mettono in atto, veri e propri raid per svuotare gli scaffali e rivendere successivamente la merce – spiega Corradini – Per questo è necessario cambiare le politiche di prevenzione, adottando dispositivi ad hoc, che scoraggino l’intervento della criminalità organizzata”. Riassumendo, possiamo concludere che, la vera sfida per i Retailer, a livello mondo, consiste nell’ottimizzare la disponibilità della merce a scaffale e ridurre le differenze inventariali. Infatti, specifica Corradini: “E’fondamentale consentire ai propri clienti di accedere facilmente agli articoli, attraverso progetti di prevenzione delle perdite, mirati a garantire un’esperienza d’acquisto maggiormente piacevole e coinvolgente”.

Design e innovazione per combattere la concorrenza cinese

All’interno del frastagliato mondo dei produttori di sistemi antitaccheggio, c’è anche chi ha deciso di intraprendere la strada della specializzazione in uno specifico settore. È il caso per esempio di Plasti-Max, che nel corso degli anni ha concentrato quasi tutti i suoi sforzi nel comparto dell’occhialeria, uno dei più colpiti dalla piaga dei furti. “Per la grande distribuzione per esempio – illustra Simone Cavalli, business developer manager dell’azienda – abbiamo sviluppato un prodotto specifico “usa e getta” che risponde alle principali esigenze dei negozi: facile da utilizzare, con bassi costi di gestione dopo l’utilizzo, sicuro e a prezzo contenuto”.
Nel corso degli anni, l’azienda ha dovuto però fare i conti con la spietata concorrenza cinese, capace di fornire sul mercato un prodotto a basso costo con il quale è difficile competere se non innovando. “La quasi totalità dei prodotti oggi è realizzata in Cina – spiega Cavalli –. Il prodotto finale viene già spedito dotato di antitaccheggio, per questo i produttori cinesi hanno deciso di integrare questo servizio nella supply chain. Per contrastare questa tendenza noi abbiamo deciso di puntare su design e tecnologia. Abbiamo realizzato un prodotto sempre più piccolo, che si integra bene nell’arredo e customizzato per l’ambiente circostante. Inoltre stiamo introducendo la tecnologia Rfid nei nostri dispositivi. Per venire incontro alle esigenze dei nostri clienti, infine, abbiamo sviluppato tre siti produttivi: uno in Italia, dove la produzione è praticamente scomparsa, uno in Egitto e il terzo, ovviamente, in Cina”.
Il 2014 per l’azienda si prospetta comunque un anno interessante, nonostante il contesto economico non favorevole. “Attualmente abbiamo a disposizione una gamma completa per il settore ottico, ma stiamo sviluppando la stessa tecnologia anche per altri settori merceologici – illustra Cavalli –. La nostra intenzione è anche quella di allargare il business anche al di fuori dell’Europa e in tal senso abbiamo avuto ottimi riscontri sia dall’Australia, che dal Medio Oriente. Ci prefiggiamo inoltre di penetrare nel mercato interno cinese, che per ora è poco sviluppato, ma ha ottime potenzialità”.

Non solo prodotti esclusivi, ora si proteggono anche quelli basilari

La concorrenza del più grande produttore di manufatti al mondo, vale a dire la Cina, rappresenta sicuramente uno dei problemi principali che molti produttori hanno dovuto fronteggiare negli ultimi anni. Non bastasse infatti il perdurare di uno stato di crisi economica, i prodotti a basso costo, e spesso di bassa qualità, provenienti dall’estremo oriente creano non pochi grattacapi ai principali player italiani e non solo. Nonostante questo stato di cose, però, i dati per alcune aziende parlano di un mercato in salute. “Nel 2013 il segmento antitaccheggio della nostra azienda ha fatto registrare un +27% rispetto al 2012 – ammette Nicola Canistracci, responsabile della divisione antitaccheggio di Essecibi –. C’è stato un forte incremento delle vendite causato per assurdo dalla crisi generale nel nostro paese. Ogni singolo negozio vuole proteggersi. Infatti, se un tempo a delinquere era una persona esperta, oggi chiunque potrebbe farlo, perché semplicemente non arriva a fine mese e deve trovare un modo per sopravvivere”.
Nonostante la richiesta sia in aumento, però, i margini di profitto si sono comunque ridotti, proprio a causa della concorrenza di prodotti con prezzi inaccessibili per i produttori nostrani. Eppure oggi sembra che la tendenza alla protezione delle referenze sia divenuta una necessità diffusa e imprescindibile. “Fino a qualche tempo fa, il negoziante tendeva a proteggere soltanto i capi di grosso valore – afferma Cannistraci –, mentre allo stato attuale il trend è quello di una protezione globale, tanto per i prodotti basilari che per quelli esclusivi. Questo però si scontra con l’elevato prezzo delle apparecchiature antitaccheggio, tanto che a volte si registrano anche casi di prodotti installati ma non funzionanti, che dovrebbero funzionare da deterrente”.
Per il prossimo futuro, la previsione di Cannistraci è quello di un possibile aumento dei guadagni, che però si scontrerà con i bassi margini attualmente riscontrabili.

Nuove tecnologie e integrazione i driver per la crescita

L’innovazione e l’integrazione tra diverse tecnologie rappresentano quindi l’unica risposta possibile ai problemi che anche questo settore è costretto a fronteggiare. Prix Italia, per esempio, punta forte su “Hyperguard “, un nuovo sistema di rilevazione di borse in alluminio (russian bag) che oltre ad avvertire il personale di sorveglianza della presenza di individui dotati i questo inibitore, riesce a rilevare la presenza di personale non autorizzato, che entra con distaccatori per l’apertura delle protezioni rigide. Completano la sicurezza le nuove placche antifurto con sistema “Hyperlock” che necessitano di un magnete particolare per staccare il chiodo dalla stessa. Di sicuro interesse, inoltre, sono anche le “Cabinet lock”, serrature elettroniche per vetrine, completata grazie agli ultimi modelli presentati alla fiera della sicurezza di Düsseldorf.
Tyco, invece, sta lavorando a una nuova piattaforma che sarà lanciata dopo l’estate, “Synergy”, un sistema antitaccheggio che strizza l’occhio all’integrazione. Al contempo, è stata già presentata la piattaforma di software “True vue”, che comprende sistemi di Rfid, traffic intelligence e antitaccheggio, che sta già riscontrando un discreto successo secondo quanto affermato dall’azienda.
Evolve F10, presentato recentemente a Euroshop, è uno dei prodotti di punta di Checkpoint. Si tratta di un’antenna Eas a pavimento, concepita per i retailer di capi d'abbigliamento di lusso, gioielli e accessori. Il dispositivo, posizionato sotto il pavimento, può essere configurato per proteggere entrate fino a 12 metri di ampiezza. Nel caso si verifichi un tentativo di furto, inoltre, l'antenna offre diverse opzioni di allarmi per segnalarlo, proposte sulla base delle preferenze dei rivenditori. Eas Overhead 2.0 è invece un innovativo sistema a sospensione, basato su tecnologia RfId, che assicura maggiori vantaggi in termini di visibilità d'inventario e consente di proteggere la merce al punto d’uscita.
Plasti-max, infine, ha presentato la sua soluzione Rfid per il mercato italiano, un servizio integrato fornito grazie alla collaborazione con un produttore di software.