Pmi: come uscire dalla crisi

Pmi: come uscire dalla crisi
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Quali sono le strade che la piccola e media impresa italiana deve seguire per uscire dal momento di difficoltà del mercato? Alcune proposte in merito ci vengono dal volume “L'economia della piccola impresa. Rapporto 2011”, edito di recente da Franco Angeli. L’opera analizza, attraverso una serie di saggi, le vie d'uscita da una crisi economica che ha perso ormai la sua connotazione di ciclicità e va sempre più acquistando quella di un nuovo mutamento paradigmatico.
Per affrontare il tema, il libro prende le mosse da una considerazione fondamentale: la condizione attuale di minore produttività delle aziende non può continuare ad essere compensata dal minore costo unitario del lavoro, pena il protrarsi di una situazione di debolezza che può allontanare ulteriormente il paese dall'obiettivo di un più solido vantaggio competitivo legato al miglioramento della stessa produttività.
In questo contesto, la scelta dell'internazionalizzazione diventa strategica, soprattutto nell’ottica di sviluppare e innovare il proprio business attraverso l’accesso a maggiori flussi di informazioni ed idee da fonti esterne. Secondo il volume, inoltre, perché le Pmi possano uscire dalla crisi è indispensabile che si rapportino con il sistema finanziario. In particolare, un ampio margine di miglioramento della strumentazione finanziaria è costituito dal ricorso al capitale di rischio, scarsamente diffuso tra le piccole imprese nonostante le potenzialità che esso rappresenta per ottimizzare la scala produttiva e superare le difficoltà legate alla ridotta dotazione patrimoniale o all’esigua struttura dimensionale.
Infine, un’ulteriore proposta per superare la difficile congiuntura economica riguarda lo sviluppo di una reale e fattiva collaborazione tra Pmi, per mezzo di una nuova disciplina fiscale delle reti e la loro evoluzione organizzativa e manageriale, in direzione di un nuovo approccio alla gestione commerciale e alla sistematizzazione delle informazioni di mercato.
L'economia della piccola impresa. Rapporto 2011
Di FrancoAngeli
a cura di Giorgio Calcagnini, Ilario Favaretto
pagine 256
33 euro
Per affrontare il tema, il libro prende le mosse da una considerazione fondamentale: la condizione attuale di minore produttività delle aziende non può continuare ad essere compensata dal minore costo unitario del lavoro, pena il protrarsi di una situazione di debolezza che può allontanare ulteriormente il paese dall'obiettivo di un più solido vantaggio competitivo legato al miglioramento della stessa produttività.
In questo contesto, la scelta dell'internazionalizzazione diventa strategica, soprattutto nell’ottica di sviluppare e innovare il proprio business attraverso l’accesso a maggiori flussi di informazioni ed idee da fonti esterne. Secondo il volume, inoltre, perché le Pmi possano uscire dalla crisi è indispensabile che si rapportino con il sistema finanziario. In particolare, un ampio margine di miglioramento della strumentazione finanziaria è costituito dal ricorso al capitale di rischio, scarsamente diffuso tra le piccole imprese nonostante le potenzialità che esso rappresenta per ottimizzare la scala produttiva e superare le difficoltà legate alla ridotta dotazione patrimoniale o all’esigua struttura dimensionale.
Infine, un’ulteriore proposta per superare la difficile congiuntura economica riguarda lo sviluppo di una reale e fattiva collaborazione tra Pmi, per mezzo di una nuova disciplina fiscale delle reti e la loro evoluzione organizzativa e manageriale, in direzione di un nuovo approccio alla gestione commerciale e alla sistematizzazione delle informazioni di mercato.
L'economia della piccola impresa. Rapporto 2011
Di FrancoAngeli
a cura di Giorgio Calcagnini, Ilario Favaretto
pagine 256
33 euro
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