La legge sui trasporti allarma la distribuzione
La legge sui trasporti allarma la distribuzione
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L'entrata in vigore della legge 127/2011, che regolamenta alcuni aspetti del mondo del trasporto, potrebbe portare a un incremento medio delle tariffe pagate dalle imprese distributive pari al 25%, con conseguenti impatti sui prezzi finali di vendita dei prodotti e quindi sull’inflazione. É questo l'allarme lanciato da Federdistribuzione, Ancc Coop e Ancd Conad, le tre associazioni che rappresentano la distribuzione moderna in Italia.
Ma ecco i fatti, in breve: a seguito dell’agitazione degli autotrasportatori, nel 2009, il Governo aveva dato la possibilità di sottoscrivere accordi di settore, in mancanza dei quali dal giugno 2011 sarebbe entrato in vigore, anche per i contratti scritti, un sistema impostato sull’applicazione dei costi minimi di esercizio previsti per i contratti verbali.
Il problema, per il mondo del retail, è che la grande maggioranza dei contratti, di lunga durata, è in forma scritta, ed è stato pensato per garantire la produttività dei trasportatori e il rispetto dei termini di pagamento. L'applicazione della normativa riporta, invece, a una situazione di tariffe minime, con costi di esercizio alti e uguali per tutti, indipendentemente dalle relazioni instauratesi nel tempo nei diversi settori.
Per questo il comparto della distribuzione chiede che venga prevista la possibilità di premiare i contratti di lunga durata, per riuscire a mantenere e migliorare un sistema già collaudato e funzionante, in grado di soddisfare sia le imprese distributive che quelle dell’autotrasporto. Diversamente, non solo aumenterebbero i costi e quindi i prezzi dei prodotti, ma si romperebbe una partnership consolidata tra operatori.
Ma ecco i fatti, in breve: a seguito dell’agitazione degli autotrasportatori, nel 2009, il Governo aveva dato la possibilità di sottoscrivere accordi di settore, in mancanza dei quali dal giugno 2011 sarebbe entrato in vigore, anche per i contratti scritti, un sistema impostato sull’applicazione dei costi minimi di esercizio previsti per i contratti verbali.
Il problema, per il mondo del retail, è che la grande maggioranza dei contratti, di lunga durata, è in forma scritta, ed è stato pensato per garantire la produttività dei trasportatori e il rispetto dei termini di pagamento. L'applicazione della normativa riporta, invece, a una situazione di tariffe minime, con costi di esercizio alti e uguali per tutti, indipendentemente dalle relazioni instauratesi nel tempo nei diversi settori.
Per questo il comparto della distribuzione chiede che venga prevista la possibilità di premiare i contratti di lunga durata, per riuscire a mantenere e migliorare un sistema già collaudato e funzionante, in grado di soddisfare sia le imprese distributive che quelle dell’autotrasporto. Diversamente, non solo aumenterebbero i costi e quindi i prezzi dei prodotti, ma si romperebbe una partnership consolidata tra operatori.
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