E’ Entrata in vigore pochi giorni fa la direttiva europea sulla valutazione d'impatto ambientale (Via) rivista e corretta, che gli Stati membri sono tenuti ad applicare al massimo entro il 16 maggio 2017.

Per i 28 Paesi dell'Ue si tratta di una normativa chiave, visto che interessa circa 200 tipologie di progetti pubblici e privati, come ponti, porti, centrali nucleari, autostrade e discariche di rifiuti, fino agli allevamenti intensivi di pollame e suini.

Tante le novità introdotte rispetto alla legge originale di 25 anni fa, che oggi include fattori come cambiamenti climatici, prevenzione dei disastri e uso efficiente delle risorse. Rispetto al passato, ora gli Stati membri possono semplificare le procedure di valutazione di impatto ambientale e la decisione se un'opera debba essere sottoposta o meno alle norme della direttiva deve essere presa entro 90 giorni, salvo casi eccezionali.

Le consultazioni pubbliche sui progetti devono durare almeno un mese e gli Stati membri sono tenuti a fornire la Via finale rigorosamente motivata e "in un ragionevole lasso di tempo". Le relazioni riguardo la salute dell'ambiente ed eventuali alternative al progetto proposto diventano pubbliche.

Le autorità competenti inoltre devono essere al riparo da conflitti di interessi e le basi per una decisione positiva chiare e trasparenti. Nel caso in cui le opere abbiano un impatto negativo importante a livello ambientale, saranno monitorate ed è obbligatorio adottare misure per evitarlo, prevenirlo o ridurlo.

fonte: ansa