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Un acquisto ben curato

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Un acquisto ben curato

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Redazione
Primo esempio in Italia di spazio polifunzionale e multiservizio in un contesto ospedaliero, la Shopping Gallery del Nuovo Niguarda, importante ospedale di Milano, conferma l’innovazione sanitaria dell’ospedale milanese ideato e realizzato a misura d’uomo. "Da oltre 70 anni il Niguarda è prestigioso e qualificato luogo di cura attento alla persona - spiega Pasquale Cannatelli (Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera) - una struttura nella quale si inserisce in modo armonico, funzionale e non invasivo una attività commerciale caratterizzata prevalentemente da servizi alla persona."

Situata all’interno del Blocco Sud (High Care) – ma è prevista anche una analoga realizzazione nel Blocco Nord, con tanto di supermercato - la galleria commerciale comprende tredici punti vendita di importanti brand italiani e stranieri: Ortofarma Subema, Du Pareil Au Même, Edison Libreria ed Edicola, Duca’s Parrucchieri, Caramelleria Zanetti, Yamamay, B Basic Beauty by Limoni, Golden Point, L’Erbolario, Gioielli di Valenza, Tim. Un bar-pizzeria e una caffetteria, curati sotto il marchio RITA da CIR-Food, gestore del self-service aperto al pubblico, e lo sportello bancomat di UBI, completano i servizi offerti.

La scelta dei negozi e del mix merceologico è stata studiata e curata nei minimi dettagli da Progeni e Mall System, società che si occupa di commercializzazione di Centri Commerciali e Complessi Polivalenti, con l’approvazione dell’Azienda Ospedaliera in base alle reali esigenze di degenti, lavoratori e di tutti coloro che si recano nella struttura; non un anonimo luogo di transito ma uno spazio polifunzionale da vivere, in cui il concetto di cura incontri quello dell’accoglienza e del servizio. Un progetto innovativo come la struttura che lo ospita, la nuovissima parte di hall vetrata all’interno del Padiglione Ponti, edificio completamente ristrutturato e sotto la tutela dei Beni Culturali.  

La struttura ha comportato in tutto un investimento di 280 milioni di euro: 120 da parte di Progeni e 140 da parte del Niguarda, dunque di un ente pubblico.
       
       

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