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Vegetali surgelati: i consumi nel retail crescono del +0,9% nei primi nove mesi del 2025

Vegetali surgelati: i consumi nel retail crescono del +0,9% nei primi nove mesi del 2025

Vegetali surgelati: i consumi nel retail crescono del +0,9% nei primi nove mesi del 2025

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redazione

Il consumo quotidiano di vegetali (frutta e verdura), pilastro della dieta mediterranea, è crollato in trent’anni, passando da circa il 94% della popolazione nel 1994 al 78,2% nel 2024 (fonte: Istat).

Solo il 7% di italiani consuma cinque porzioni di frutta e verdura al giorno

E ora, con l’avvicinarsi della stagione invernale, l’organismo entra in una fase di riadattamento fisiologico: la diminuzione delle ore di luce, il calo delle temperature e la minore attività all’aperto incidono sul livello di energia e sul benessere complessivo. In questo contesto, la corretta alimentazione assume un ruolo strategico.

L’aumento del consumo di frutta e verdura, ricche di vitamine, sali minerali e antiossidanti, è fondamentale per sostenere il sistema immunitario e contrastare la stanchezza. Una raccomandazione coerente con le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che invita ad assumere almeno cinque porzioni di vegetali al giorno. Un traguardo, però, ancora lontano per la maggior parte degli italiani: secondo le rilevazioni più recenti, solo il 7% della popolazione riesce a rispettarlo con regolarità (fonte: Istat).

Tra ritmi frenetici che non permettono di pulire e cucinare le verdure, il rischio spreco-alimentare (tipico di questi prodotti che deperiscono più o meno velocemente), costi che crescono e gusto non sempre apprezzato dai consumatori, i vegetali non fanno parte come dovrebbero della dieta degli italiani.

Un aiuto concreto può arrivare dai vegetali surgelati che, mantenendo inalterati i livelli nutrizionali rispetto agli analoghi freschi, permettono di limitare al massimo gli sprechi alimentari (consumo solo le quantità necessarie e che mangerò effettivamente) garantendo gusto e qualità. Un mix di caratteristiche che li rende un comfort food capace di soddisfare le domande di salute e benessere provenienti da consumatori sempre più attenti e informati, oltre che protagonisti della tradizione culinaria italiana.

Crescono i consumi nel retail: +1,9%

Gli italiani sembrano averlo capito, tanto che nell’ultimo anno il consumo di vegetali surgelati è cresciuto del +1,9% (nel 2024 rispetto al 2023), con oltre 300.000 tonnellate consumate nel canale retail (Rapporto Annuale Iias 2024). Un dato destinato a crescere, come confermano le rilevazioni effettuate sui primi nove mesi del 2025 nel solo canale retail che registrano un aumento dei consumi a volume di oltre il +0,4% rispetto all’analogo periodo del 2024.

“I vegetali sono alla base della dieta mediterranea, considerata in tutto il mondo lo stile di vita più sano e salutare e, da sempre, in Italia, sono protagonisti della tavola anche sottoforma di contorno. Una abitudine che è anche sinonimo di salute. Secondo lo studio ‘Sorveglianza Passi dell’Iss’, assumere regolarmente frutta e verdura eviterebbe oltre 135.000 decessi, 1/3 delle malattie coronariche e l’11% degli ictus, perché i vegetali sono poveri di calorie ma ricchi di nutrienti come vitamine, minerali, fibre e antiossidanti, che rafforzano il sistema immunitario e riducono il rischio di malattie croniche”, spiega Giorgio Donegani, Presidente Iias.

“In questo senso i vegetali surgelati rappresentano un grande alleato e permettono di mantenere viva la tradizione italiana dei contorni, fatta di piatti semplici, gustosi e genuini. Inoltre, i prodotti frozen, permettono di garantire varietà, equilibrio e qualità nutrizionale in ogni stagione, anche quando la disponibilità del fresco risulta più difficile”, conclude Donegani.

Il surgelato fa risparmiare

Secondo Iias i vegetali surgelati sono alleati anche del portafogli: il frozen è conveniente anche da un punto di vista economico. L’indagine condotta da AstraRicerche per Iias, che ha valutato per la prima volta l’effettivo “value for money” dei frozen food rispetto agli analoghi freschi, ha calcolato il “costo totale” e reale di alcuni prodotti, considerando il prezzo di acquisto, ma anche il tempo risparmiato e la quantità di alimento non sprecata durante la preparazione.

I risultati hanno confermato che, prendendo ad esempio uno dei protagonisti del contorno all’italiana come i fagiolini, quelli surgelati costano meno degli analoghi freschi: per acquistare 450 g di fagiolini in versione frozen, il costo è in media di 2,11 euro rispatto a 2,44 euro dei freschi, che arriva a 2,64 euro tenendo conto del valore dello spreco alimentare (che il surgelato non genera). Aggiungendo il fattore tempo, dato dal fatto che i fagiolini freschi vanno puliti e tagliati alle estremità, e il costo energetico (molto simile), il divario si amplia ulteriormente: il fresco arriva a costare il 53% in più del surgelato.

Vegetali surgelati apprezzati anche per il gusto

Anche in termini di gusto i vegetali surgelati sono molto apprezzati. Un test di assaggio “blind”, condotto per Iias-Istituto Italiano Alimenti Surgelati da AstraRicerche, che ha coinvolto nell’indagine 180 comuni consumatori, ha chiesto di valutare minestrone e fagiolini preparati nello stesso modo sia nella versione surgelata che in quella fresca, presentando i piatti in modo da risultare visivamente indistinguibili e con ordine casuale bilanciato, per evitare qualsiasi condizionamento del giudizio.

Il risultato ha visto primeggiare i prodotti surgelati per qualità complessiva, gusto, percezione di freschezza e consistenza. Per il minestrone, i voti molto positivi (nel range compreso tra 8 e 10) attribuiti dai consumatori intervistati in termini di qualità complessiva percepita, hanno visto il surgelato preferito al fresco: 48% contro 27%, con uno stacco del +21%. Anche le valutazioni sui fagiolini confermano questa impressione degli intervistati, con il surgelato al 52% rispetto al fresco al 24%.

       
       

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