Prezzi al consumo, sprint del carrello della spesa: +2,6% a novembre
Prezzi al consumo, sprint del carrello della spesa: +2,6% a novembre
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A novembre inatteso colpo d’acceleratore del carrello spesa. Secondo le stime preliminari di Istat, i prezzi al consumo del grocery (beni alimentari e prodotti per la cura della casa e della persona) sono saliti del 2,6% rispetto a un anno fa. A ottobre il dato segnava +2%.
L’indice generale dell’inflazione su basse annua ha registrato +1,4% da +0,9% del mese precedente.
Il rialzo dei prezzi è stato innescato soprattutto dai prodotti alimentari, sia lavorati (da +1,7% a +2,4%) che dai non lavorati (da +3,4% a +4,1%).
Quanto al panorama europeo, i prezzi crescono su base annua del 2,3% nell’Eurozona. In Francia si fermano al +1,7% e in Germania al +2,2%.
Convergenza Ue dell'inflazione
Secondo l'ufficio studi Confcommercio, "la risalita dell’inflazione era largamente attesa. Se qualche tensione c’è, essa è confinata alle componenti volatili, energia e carburanti, e, comunque, non è d’intensità tale da minare le prospettive di una variazione dei prezzi che, anche nei prossimi mesi, si manterrà entro i valori soglia stabiliti dalla Bce. L’inflazione di fondo si conferma nel mese in lieve diminuzione in termini congiunturali ed entro il valore del 2% su base annua. Le dinamiche italiane sono peraltro ampiamente in linea con quanto rilevato nei Paesi dell’Eurozona tra i quali, da alcuni mesi, si sta consolidando una tendenza alla convergenza tra i tassi d’inflazione, fenomeno che potrebbe agevolare la presa di decisioni più nitide in termini di riduzione dei tassi d’interesse di riferimento".
Per Federdistribuzione, "permane una situazione caratterizzata dalla staticità dei consumi a causa del perdurare di un clima di incertezza, su cui impatta anche la complessità dello scenario geopolitico. Ne è un indicatore il ritorno alla propensione al risparmio da parte degli italiani. Per contribuire a migliorare il clima di fiducia, che possa portare a un possibile rilancio della domanda interna, rimane importante sostenere i redditi più bassi, come confermano diversi interventi previsti dalla legge di Bilancio".
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