Olio: l’80% degli italiani acquista extravergine
Olio: l’80% degli italiani acquista extravergine
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Otto italiani su dieci acquistano olio extravergine d'oliva con una particolare predilezione per gli oli di qualità Dop e Igp, che registrano negli ultimi cinque anni un significativo aumento delle esportazioni e dei consumi.
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È quanto emerge da un’analisi del centro studi di Italia Olivicola che ha elaborato i dati dell'ultimo quinquennio fotografati costantemente da Icqrf, Sian, Ismea, Crea e Fondazione Qualivita. Il valore al consumo annuo degli oli extravergine d’oliva di qualità in Italia è salito in media a quasi 150 milioni, in crescita del 28% negli ultimi cinque anni. Le esportazioni, che riguardano la metà della produzione nazionale, invece, nello stesso periodo sono passate da 40 a 62 milioni di euro con un balzo del 55%.
Secondo la ricerca, il patrimonio di qualità italiana con 42 Dop e 7 Igp rappresenta il 40% delle Dop e Igp in Europa; Grecia e Spagna seguono con 29 riconoscimenti ciascuno. Le tre denominazioni più importanti restano la Dop Terra di Bari (5mila tonnellate prodotte ogni anno), Igp Toscano (2500 tonnellate) e la Dop Val di Mazara (circa 1200 tonnellate).
L’analisi del centro studi di Italia Olivicola ha evidenziato come tra le oltre 500 varietà italiane, sono una decina quelle che rappresentano oltre il 70% della produzione nazionale di olio: tra queste le più rappresentative sono la Coratina, l’Ogliarola e la Peranzana in Puglia, la Carolea in Calabria, la Nocellara e la Biancolilla in Sicilia, l’Itrana nel Lazio, la Frantoio e la Leccino nelle regioni centrali come Toscana, Umbria, Marche e Abruzzo, la Taggiasca in Liguria. In deciso aumento, con oltre 1,3 milioni di piante vendute dal 2017 al 2020, anche la Fs17-Favolosa.
“I dati testimoniano come la qualità sia la strada giusta per valorizzare il nostro prodotto e conservare la grande tradizione olivicola italiana – spiega il presidente di Italia Olivicola, Fabrizio Pini -. Abbiamo il dovere di scommettere certamente sul futuro, puntando ad aumentare le produzioni di qualità e conservando il nostro grande patrimonio di cultivar che rappresenta un fiore all’occhiello per il nostro Paese”.
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