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L’onda consumista dei teenager

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Redazione
Ha analizzato diversi aspetti del mondo dei consumi della fascia di popolazione più giovane il seminario tenuto nei giorni scorsi da Gfk Eurisko dal titolo I giovani non rinunciano - Teen, post teen e kids alla ricerca dei consumi di identità e progetto. br />
Volendo tracciare un profilo generico dei teenager d’oggi è importante sottolineare che i giovani utilizzano quotidianamente internet e i videogiochi e che per scegliere i prodotti da acquistare si fidano maggiormente dei messaggi pubblicitari veicolati dai media “classici” - come la televisione - piuttosto che dei consigli e delle indicazioni degli adulti.

E se internet rappresenta sempre più per i teenager un mezzo per informarsi e contattare gli amici, anche il telefono cellulare non è da meno. Inoltre, pur valutando positivamente la globalizzazione e i marchi di livello internazionale, i giovani continuano ad apprezzare il tradizionale e i brand che esprimono le caratteristiche del territorio.

Ed è proprio per i grandi marchi che le famiglie italiane con figli investono abbastanza denaro, sfruttando soprattutto le promozioni.

Per quanto riguarda gli acquisti i giovani con un’età compresa tra i 14 e i 24 anni per quali categorie merceologiche sono più propensi a spendere? Le ricariche per i telefoni mobili sono la principale voce di spesa dei giovani. Bevande, bar, pizzeria e fast food, abbigliamento e snack, panini e merende sono le altre principali voci di spesa.

Aprendo invece lo spinoso capitolo delle rinunce, rileviamo che i giovani, se strettamente necessario, sono maggiormente propensi a rinunciare all’acquisto di capi d’abbigliamento e di accessori.

In questo quadro generale dei consumi dei teenager un ruolo di primo piano spetta anche ai genitori, che insegnano ai figli ad approcciare al mondo dei consumi in maniera consapevole, misurata e in base ai principi della meritocrazia. Ecco quindi che la qualità diventa un presupposto fondamentale per l’acquisto e salute, alimentare, scuola e calzature sono gli ambiti in cui le famiglie sono disposte a investire maggiormente.
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