Il settore del digital food delivery continua la sua corsa inarrestabile, registrando una crescita del 59% rispetto al 2020 e generando un valore di 1,5 miliardi di euro. Una spinta che oggi permette l'accesso al servizio al 68% della popolazione e che è guidata da un lato dall’evoluzione tecnologica, dall’altro dall’accelerazione dovuta all’emergenza pandemica, durante la quale il food delivery si è dimostrato essere uno strumento essenziale tanto per le persone, quanto per la ristorazione. Su Just Eat, nell’ultimo anno il +50% dei ristoranti ha scelto il digitale per ampliare il proprio business e la clientela; inoltre, si è registrato un ulteriore 12% di espansione e rafforzamento della presenza territoriale.

In questo scenario, Just Eat (www.justeat.it), app leader per ordinare online cibo a domicilio in tutta Italia e nel mondo, e parte di Just Eat Takeaway.com, leader nel mercato della consegna di cibo a domicilio, presenta i risultati del quinto Osservatorio nazionale sul mercato del cibo a domicilio online, analizzando in questa nuova edizione i trend dei consumi, le cucine e i piatti più amati ed emergenti e le abitudini lungo tutto il territorio.

«La pandemia ha contribuito a consolidare il digital food delivery come servizio essenziale per i ristoranti, che hanno potuto mantenere aperta la loro attività durante i periodi di chiusura e hanno compreso i benefici della digitalizzazione del business. Infatti, Just Eat offre loro una consulenza costante per trasferire il loro know how sul digitale e aiutarli a incrementare il loro business», commenta Daniele Contini, country manager di Just Eat in Italia. «Oggi contiamo oltre 24.000 ristoranti partner sulla piattaforma e siamo attivi in più di 1.300 comuni, raggiungendo il 66% della popolazione italiana. Vogliamo continuare a garantire ai nostri clienti un’esperienza unica, dal momento dell’ordine alla consegna a domicilio dei loro piatti preferiti, migliorando costantemente il servizio e offrendo varietà e qualità nell’offerta, che oggi è rappresentata da oltre 90 cucine diverse».

I risultati emersi aggiornano in primis la classifica delle cucine più ordinate dagli italiani, dove regina indiscussa resta la pizza, nella classica e intramontabile margherita, seguita dalla piccante diavola e dalla variegata capricciosa. Sul podio si confermano ancora l’hamburger, con una preferenza per il cheeseburger, e il giapponese, che resta saldo in terza posizione grazie ai tanto amati nigiri al salmone, agli uramaki ebiten e al sashimi di salmone. E se al quarto posto si posiziona nuovamente la cucina cinese, è in quinta posizione che si trova la prima novità, il poke.

Un fattore del suo successo è la versatilità, che va oltre l’originale hawaiano: se infatti il più ordinato è il poke al salmone, al secondo posto c’è la formula “componi il tuo poke” che consente di variare quasi tutti gli ingredienti andando incontro ai propri gusti.

Oltre alle cucine più ordinate, la ricerca rivela anche le proposte più in crescita e i food trend del momento, in un perfetto connubio tra tradizione e ricerca di sapori esotici. Se da un lato, infatti, sono aumentati gli ordini di specialità regionali (+43%), dall’altro si trovano cucine come quella libanese, che registra una crescita del 93%, seguita da quella thailandese (+61%). Cresce anche la cucina salutare, con sempre più persone che prestano maggiore attenzione a quello che mangiano, come confermato dall'incremento delle insalate (+50%) e delle specialità healthy (+32%), ma anche dalla scoperta della cucina vegana, che sta guadagnando popolarità e segna un +67%. Un'evoluzione positiva guidata soprattutto da piatti come la torta salata alle verdure, la pita falafel e il babaganoush, mentre tra i piatti vegetariani più ordinati spicca l’hamburger vegetariano, la cui crescita è legata in parte al trend in ascesa della carne vegetale, dalla consistenza e sapore molto simili alla carne classica. Seguono il wrap veggie e l’hummus.