di Claudia Scorza

Secondo le rilevazioni di mercato Nielsen, il settore della IV gamma ha chiuso il 2021 con un valore complessivo pari a 867,3 milioni di euro, +6,3% a valore e + 6,9% a volume rispetto al 2020 (fonte: Nielsen – Totale Italia, dati aggiornati alla settimana terminante il 02/01/2022).

Dopo un 2020 fortemente segnato dall’impatto dell’emergenza sanitaria, nel primo semestre 2021 il comparto ha ripreso a crescere confermando il trend degli anni pre-pandemia. Tuttavia, il secondo semestre dello scorso anno ha segnato una nuova battuta d’arresto per le vendite, frenate dalla nuova ondata di Covid-19.

«Investimenti in ricerca e innovazione nel nome della sostenibilità – ha dichiarato Andrea Battagliola, presidente del Gruppo IV gamma di Unione Italiana Food – sono i nostri punti chiave per continuare a crescere e garantire prodotti di primissima qualità ai nostri consumatori finali. Nonostante il perdurare delle difficoltà legate alla pandemia, siamo soddisfatti dei dati relativi al 2021 che ci consegnano una tenuta generale del settore, anche se ancora non siamo tornati ai livelli pre-pandemia».

Le difficoltà provocate dal Covid sono anche relative all’incremento esponenziale delle persone in malattia all’interno della filiera. Un settore che lavora materia prima fresca, e che quindi non può contare su scorte di magazzino, è fortemente impattato da picchi di personale in malattia come è avvenuto in questi ultimi mesi. Gli sforzi degli addetti del comparto per continuare a garantire i prodotti sui punti di vendita con la consueta puntualità e qualità sono stati notevoli.