Giugno caldo: gli alimentari spingono i prezzi nel carrello, +3,1%

Carrello della spesa caldissimo come la temperatura di giugno. Secondo Istat, il dato preliminare di giugno indica che i prezzi al consumo del grocery (beni alimentari e prodotti per la cura della casa e della persona) si attestano, su base annua, al +3,1% dal +2,7% di maggio. L’indice generale (comprende tutti i prodotti e servizi) si assesta al +1,7%, in accelerazione dello 0,2% rispetto a maggio.

La crescita dei prezzi risente dell’accelerazione dei prezzi degli alimentari non lavorati (da +3,5% a +4,2%) e lavorati (da +2,7% a +3%) e ei trasporti (da +2,6% a +2,9%).

Infine, in Germania, a giugno l’inflazione ha subito un aumento medio del 2%, in Spagna del 2,2% e in Francia soltanto dello 0,9%.

Su i redditi reali

Secondo il direttore dell'ufficio studi di Confcommercio, Mariano Bella, "i prezzi di giugno confermano la sostanziale stabilizzazione dell’inflazione. A supportare questa ipotesi vi sono i moderati movimenti registrati dall’inflazione di fondo, che lasciano il dato tendenziale su valori prossimi al 2%. L’attenuarsi delle tensioni inflazionistiche ha permesso, unitamente alla crescita dell’occupazione e al dispiegarsi degli effetti dei rinnovi contrattuali, importanti recuperi del potere d’acquisto delle famiglie”.
Poi Bella aggiunge: “Oggi il reddito reale è superiore ai massimi del terzo trimestre del 2021 (ma ancora inferiore, in ottica di lungo termine, rispetto al 2007). Tuttavia non sembrano ancora prodursi effetti benefici sulla dinamica dei consumi. Infatti, tra il primo trimestre del 2023 e il primo quarto dell’anno in corso i redditi reali sono aumentati del 2,3% a fronte di una stagnazione (+0,2%) della spesa reale dei residenti, con il conseguente incremento della quota di risparmio”.

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