Saranno stati l’inflazione oppure il caldo che ha tardato ad arrivare a provocare una contrazione significativa del mercato delle bevande fuori casa. Il bilancio del primo semestre del 2008, rileva infatti un preoccupante -6%, confermato anche nei mesi estivi.

A mettere in luce l’attuale situazione è il Cda, il gruppo indipendente italiano di distributori di bevande, nella sua analisi periodica che si basa su un campione di oltre 16.000 pubblici esercizi.

Da segnalare l’andamento particolarmente negativo dei consumi nelle regioni del Nord Italia, dove è stata registrata una contrazione del 7,36% nel Nord Ovest e di quasi il 10% al Nord Est. Tiene invece il Centro, dove i consumi di bevande fanno registrare un timido +1,35%. I bar tradizionali (-7%) sembrano essere i canali più colpiti da questa crisi dei consumi, importante anche il calo della ristorazione (-6,19%).

A risentire in maniera più significativa di questo crollo dei consumi sono gli sciroppi (-22%) pressoché in tutti i comparti, e i ready to drink (-18,24%). Ma anche gli aperitivi monodose (-10,28%), le bibite piatte (-9,30%) e le birre (-9,39%) stanno vivendo una stagione di crisi.

Da segnalare anche il dato di consumo relativo al vino, in particolare ai cosiddetti “vini speciali”: -9,34% nella ristorazione e -10,45% nei locali serali. Tiene abbastanza bene invece l’acqua, che perde solo il 4%, mentre positivo è il trend degli energy drink: +7,26%.

“Questi dati - commenta Lucio Roncoroni, direttore di Cda - non possono che metterci in allarme, poiché confermano il trend di un calo generalizzato dei consumi in tutti i comparti, come avevamo già previsto all’inizio del 2008”.