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Cyber protection, il 64% degli utenti è preoccupato per la violazione dei dati

Cyber protection, il 64% degli utenti è preoccupato per la violazione dei dati
Gerald Beuchelt, ciso di Acronis

Cyber protection, il 64% degli utenti è preoccupato per la violazione dei dati

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redazione

Acronis ha diffuso i dati dell’indagine “Privacy dei dati nel 2025: un sondaggio per conoscere l'opinione degli utenti sulla Cyber Protection, che ha coinvolto 2.480 utilizzatori finali di età compresa tra i 18 e i 64 anni di otto paesi (Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Francia, Italia, Spagna, Giappone e Brasile), da cui è emerso che il 64% degli intervistati ha segnalato le violazioni dei dati come principale preoccupazione rispetto alla privacy, sottolineando l’urgente necessità di rafforzare le proprie difese informatiche.

Le principali evidenze dello studio
Lo studio evidenzia che il timore della violazione dei dati è dominante: nonostante il livello di consapevolezza sia cresciuto negli anni, il 25% degli intervistati ha subito un furto o una perdita di dati e il 12% non è in grado di dire se ha subito o meno una violazione. Il 66% degli intervistati esegue regolarmente il backup dei dati, mentre solo il 9% non esegue alcun backup, ma il 4% dichiara di non sapere nemmeno cosa sia. Sebbene più di due terzi (68%) dei partecipanti alla survey utilizzi password forti e univoche, meno della metà (46%) si avvale dell'autenticazione a due fattori, una misura di difesa essenziale contro le violazioni. Nonostante il 43% dei partecipanti abbia dichiarato di utilizzare app di sicurezza mobile, il 35% non ha familiarità con questi strumenti. Oltre il 60% degli intervistati ritiene la sicurezza dei dati "molto importante", ma solo il 40% modifica frequentemente le password e quasi il 70% continua a utilizzare le reti wi-fi pubbliche anche per le attività più delicate. Quasi il 30% degli intervistati trova difficile utilizzare gli strumenti di sicurezza, mentre il 25% cita il costo elevato come ostacolo all'adozione. Gli utenti con meno di 35 anni segnalano più violazioni dei dati rispetto agli utenti della fascia 55-64 anni. Infine, un dato incoraggiante è quello sull'utilizzo dei video informativi online sulla cybersecurity, di cui si avvale il 44% degli intervistati per apprendere le best practice di sicurezza.

«Acronis ha constatato come le procedure aziendali e i comportamenti individuali possano incidere sulla privacy dei dati e della protezione informatica – ha dichiarato Gaidar Magdanurov, presidente di Acronis –. Abbiamo realizzato questo sondaggio in occasione della Giornata della protezione dei dati personali, con l'intento di capire ciò che gli utenti finali pensano su questo tema e quali misure adottano per tutelare le proprie informazioni. Sebbene molti utenti siano giustamente preoccupati delle modalità di gestione dei dati da parte delle aziende, il sondaggio conferma che anche i singoli svolgono un ruolo cruciale nella loro protezione».

«Il sondaggio di Acronis dedicato agli utenti evidenzia un paradosso critico dell'odierna sicurezza informatica: le persone sono sempre più consapevoli dei rischi, ma molte non hanno gli strumenti o le conoscenze necessarie per proteggersi in modo efficace – ha affermato Gerald Beuchelt, ciso di Acronis –. A livello globale, le violazioni dei dati rappresentano una delle maggiori preoccupazioni, rendendo fondamentale la disponibilità di soluzioni di cybersecurity più semplici e accessibili, abbinate al backup dei dati, e di attività educational più efficaci che aiutino le persone a proteggere la propria vita digitale. Tutto ciò può contribuire a colmare il divario tra consapevolezza e azione».

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