Segafredo Zanetti, una quota del 50% e la guida passano al fondo QuattroR
Segafredo Zanetti, una quota del 50% e la guida passano al fondo QuattroR
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di Emanuele
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Il fondo di private equity QuattroR entrerà con una quota del 50% in Massimo Zanetti Beverage Group.
L’aumento di capitale di 90 milioni di euro consentirà al fondo di avere la
maggioranza dei diritti di voto. Il ceo dovrebbe essere Pierluigi Tosato. Dopo 3-4
anni di rilancio, la multinazionale del caffè dovrebbe tornare in Borsa, in una
piazza internazionale.
L’operazione, confermata dal presidente Massimo Zanetti, si è resa necessaria
dopo vari tentativi di riportare il gruppo veneto in equilibrio (le banche vanterebbero
crediti per 350 milioni) ma l’impennata delle quotazioni del caffè e il calo
dei consumi hanno reso più difficile centrare l’obiettivo. Massimo
Zanetti Beverage Group ha in portafoglio brand internazionali come Segafredo
Zanetti Espresso, Puccino's, Boncafè, Cafè Nicola, Chave D'Ouro.
Quest’anno Segafredo Zanetti dovrebbe realizzare un fatturato aggregato di 1,5 miliardi, con un Margine operativo lordo di 48 milioni. L’azienda è cresciuta anche attraverso uno shopping a tutto campo, l’ultima operazione è stata l’acquisizione della barese Saicaf che ha aumentato la penetrazione nel Sud.
Attori globali
Segafredo Zanetti è il secondo gruppo italiano per giro d’affari dopo Lavazza (2,7 miliardi) e prima di illycaffè (568 milioni) e Caffè Borbone (263 milioni).
Il caffè è un business sempre più globale e destinato a concentrarsi ulteriormente. Oggi 6 fra i Top 10 per quantitativi di caffè torrefatto sono europei e di essi due sono italiani: Lavazza e Segafredo Zanetti. I due leader globali indiscussi sono l’elvetica Nestlé e l’olandese JDE Peet’s, che congiuntamente cumulano il 16,1% del caffè verde lavorato. I due gruppi italiani rappresentano il 4,1% della torrefazione globale. Segafredo Zanetti rappresenta l’1,5% dei volumi del caffè mondiale.
Sul fronte delle previsioni, la domanda di caffè è cresciuta in modo regolare e si prevede che continui a farlo in futuro, grazie soprattutto ai mercati dei Paesi in via di sviluppo. L’offerta però rimane altalenante, sempre più condizionata dagli eventi collegati al mutamento climatico. Ed è questo il principale fattore delle ampie oscillazioni che le quotazioni del caffè verde subiscono sui mercati internazionali.
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