Sant’Anna ha chiuso il 2008 con un giro d’affari di 170 milioni di euro e vendite per circa 700 milioni di bottiglie, in crescita rispettivamente di 15 e 7,7 punti percentuali. La fiducia conquistata dal brand nelle regioni del Centro e del Sud - mercati tradizionalmente frammentati, caratterizzati da tanti piccoli marchi locali - ha contribuito in gran parte alle buone performance, come previsto dalla strategia di potenziamento distributivo avviata nel 2007.

Nonostante il trend poco brillante della categoria delle acque minerali a livello nazionale, Fonti di Vinadio continua dunque a crescere e nel mese di dicembre ha raggiunto il più alto livello di distribuzione ponderata mai registrato prima, pari a 93 punti.

E per il futuro? I piani a lungo termine parlano di raggiungere entro il 2010 un fatturato di 250 milioni di euro per la commercializzazione di 1 miliardo di bottiglie. Ma oggi l’attenzione si concentra soprattutto su Sant’Anna Bio Bottle, il cui sviluppo resta l’obiettivo principale per l’anno appena iniziato.

Dopo il lancio nei punti vendita Ipercoop di tutta Italia a novembre 2008, la nuova bottiglia - realizzata in plastica 100% vegetale e ricavata dalla fermentazione degli zuccheri delle piante - sta raggiungendo in queste prime settimane del 2009 tutta la grande distribuzione.

“Vogliamo conquistare il consumatore con la nostra Bio Bottle – spiega Alberto Bertone, presidente e amministratore delegato di Fonti di Vinadio - non solo perché il packaging ecosostenibile riduce l’impatto inquinante, ma anche perché questo materiale migliora la qualità del prodotto. Non rilascia infatti acetaldeide  e quindi preserva la freschezza e la purezza dell’acqua al pari del vetro, ma con la praticità e maneggevolezza della plastica”.