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Prosciutto di Parma a tutto export

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Redazione
lo dimostrano: l’affettato cresce del 10,6%, mentre le esportazioni registrano un +4% per un giro di affari complessivo di 1,5 miliardi di euro. Lo sviluppo dei mercati internazionali è determinato soprattutto dall’affermazione del prodotto affettato che vale oggi il 42% di tutte le esportazioni ed è in forte ascesa, mentre il prodotto intero resta sostanzialmente stabile e prevale nell’area extra europea.

Sono stati poco più di 9 milioni i Prosciutti marchiati nel 2011 di cui 6.753.819 assorbiti dal mercato italiano, mentre la restante parte (25,6%) è costituita da quelli esteri che rappresentano ormai una parte considerevole per il business del comparto. La leggera flessione rispetto al 2010 è fisiologica e dovuta principalmente all’eccesso di offerta di prodotto sul mercato.

Il principale obiettivo dell’anno è stato infatti quello di aumentare il prezzo del Prosciutto di Parma da produttore a distributore per il recupero della marginalità delle aziende del comparto; questo è avvenuto anche grazie allo sviluppo di un intenso programma promozionale che ha decisamente incentivato l’acquisto e sostenuto i consumi.

Andando nel dettaglio, se il 2010 era stato l’anno degli USA, nel 2011 l’Australia si propone come il nuovo mercato in assoluto più interessante dell’ultimo triennio arrivando a superare i 50.000 pezzi (+80%). Bene anche l’Asia, grazie alla forte ripresa del Giappone (+15,7%); note positive arrivano anche dal Centro e Sud America (+33,8%).

Per quanto riguarda i mercati più tradizionali, quelli che rappresentano una realtà ormai consolidata per il Prosciutto di Parma, Francia, sostanzialmente stabile, Germania, con quasi un +5%, e Gran Bretagna (+1,5%) si confermano i principali mercati per l’esportazioni con circa 400.000 pezzi ciascuno; seguiti dal BeNeLux (+8%) con 200.000 prosciutti all’attivo.

Molto  interessante l’andamento dei Paesi del Nord Europa come Danimarca e Finlandia dove il Prosciutto di Parma sembra aver conquistato anche i consumatori più esigenti. Dal punto di vista della distribuzione geografica il mercato comunitario mantiene una quota preponderante (65%), ma l’area extra-europea è in continua crescita e si fa notare per la sua dinamicità.

Sono quasi 67 milioni le confezioni vendute nel 2011 dalle aziende del Consorzio che registrano un incremento complessivo del 10,6% rispetto all’anno precedente. Il Parma in vaschetta conferma così le brillanti performance degli ultimi anni andando a consolidare un trend di crescita particolarmente favorevole sia in Italia con circa 402 mila prosciutti (+3,5%), sia all’estero con un aumento del 9,3% (976 mila) nella vendita di prosciutti con la Corona.
       
       

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