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Metro Italia sfiora i 2 miliardi di ricavi. Gruppo a 40 miliardi nel 2030

Metro Italia sfiora i 2 miliardi di ricavi. Gruppo a 40 miliardi nel 2030

Metro Italia sfiora i 2 miliardi di ricavi. Gruppo a 40 miliardi nel 2030

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Emanuele Scarci

Metro Italia chiude un anno di transizione e riparte con il nuovo ceo David Martínez Fontano che ha il compito di sviluppare la strategia 2030 con focus su multicanalità, digitale, sviluppo prodotti a marchio e valorizzazione delle filiere locali.

L’anno fiscale 2023/24 (chiusura a settembre) ha registrato ricavi per 1,98 miliardi di euro, in lieve crescita rispetto a 1,97 miliardi dell’esercizio precedente. L'azienda sottolinea che il dato riportato nel consolidato di gruppo non comprende i ricavi dell'online che però nel precedente anno fiscale avevano inciso per lo 0,6% del totale. Il dato defintivo del fatturato, dicono sempre dal quartier generale di Metro Italia, verrà reso pubblico in gennaio.
Non è noto il risultato dell'ultimo esercizio, ma nei due precedenti bilanci Metro Italia aveva cumulato una perdita di 28,2 milioni

 Cash&carry e food service

 Nel corso dell’anno finanziario la controllata tricolore di Metro Ag ha lanciato il sistema di pagamento Dish pos e introdotto il Dish pay. Quanto ai canali di vendita, il cash&carry rappresenta il 77% del giro d’affari, il food service distribution (Fsd) il 22% e l’online appunto meno dell’1%. I marchi propri rappresentano un terzo del fatturato complessivo.

Sul fronte sindacale, il prossimo 22 gennaio azienda e rappresentanti dei lavoratori riprenderanno la trattativa al ministero del lavoro dopo la decisione di Metro Italia di chiudere il 30 aprile i pdv di Rimini e Pozzuoli e di prevedere per i 99 dipendenti diretti trasferimenti nella rete di vendita, incentivi all’esodo, outplacement e ammortizzatori sociali.
Oggi la rete commerciale conta su 49 punti vendita in 16 regioni, 2 depositi per il canale Fsd e circa 4 mila dipendenti.   

La nuova strategia

Il bilancio consolidato della tedesca Metro Ag si è chiuso con ricavi per 31,029 miliardi (+1,6%) e pesanti cadute dell’Ebitda del 9,9% a 1,058 miliardi e dell’utile operativo del 63% a 218 milioni. L’utile netto è di 11 milioni. Il rapporto debito netto/Ebitda è schizzato da 2 a 2,9.

Le vendite all’ingrosso con clienti strategici incidono per il 76% sul fatturato, il Fsd per il 26% nei prodotti alimentari e la Mdd per il 24%. Il network opera in 33 paesi con 624 pdv e 94 depositi.
Il ceo Steffen Greubel ha dichiarato che “con la nuova strategia abbiamo ottenuto una crescita delle vendite per il terzo anno consecutivo in tutti i canali e mercati. Continueremo a investire nella crescita e ad aumentare la produttività (+5% nel solo 2023/24). La combinazione di negozi all'ingrosso, servizio di consegna e mercato online è unica e soddisfacente.  Con la nostra infrastruttura, la trasformazione dei pdv all'ingrosso in punti di consegna combinati ci consente di ottenere una crescita efficiente in termini di capitale”.

Gli obiettivi del 2024/25?  “Prevediamo una crescita totale delle vendite dal 3% al 7% - ha sottolineato Greubel - e un leggero aumento dell'Ebitda rettificato. Sono previsti costi di ristrutturazione fino a 150 milioni. Entro il 2030 prevediamo inoltre una crescita delle vendite annua composta del 5-10% fino a 40 miliardi e dell’Ebitda del 5-7% fino a 2 miliardi”.

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