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I numeri del Parmigiano-Reggiano
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I numeri del Parmigiano-Reggiano
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Con 51. 00 tonnellate vendute, nel 2008 i consumi domestici di Parmigiano-Reggiano hanno segnato un incremento dell’1,2%, con un picco dell’1,5% nel Nord-Ovest, stabilità nel Nord-Est (+0,3%) e crescita dell’1,3% sia al Centro che al Sud. A ciò si associa un calo sia delle giacenze (-3,1% a dicembre 2008 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente) che della produzione, che si è attestata a 3.014.659 forme, con una flessione del 2,1%. Il giro d’affari alla produzione è stimato intorno a 850 milioni di euro, che al consumo diventano 1.540 milioni.
Sono questi i principali numeri del Parmigiano-Reggiano che negli ultimi dodici mesi ha visto un aumento delle vendite soprattutto in discount (+5%), ipermercati e supermercati (+3%), mentre il dettaglio tradizionale ha segnato un calo dell’1,2%. Per quanto riguarda le tipologie di prodotto, le punte - che rappresentano la quasi totalità del venduto, con una quota a volume di circa il 95% - si mantengono stabili (+0,8%), mentre i formati a più alto contenuto di servizio crescono in modo significativo. Il grattugiato aumenta del 7,8% superando le 2.600 tonnellate, mentre cubetti e bocconcini - pur rappresentando un segmento pressoché “invisibile” - continuano la loro lenta ma consistente ascesa con un +40%.
E per il 2009 il Consorzio tutela guarda all’estero, con l’intenzione di rafforzare le proprie azioni, sia autonomamente che attraverso partnership con altre produzioni Dop. “L’export rappresenta oggi circa il 23% dei volumi prodotti - afferma il direttore Leo Bertozzi - e i principali mercati di riferimento si rivelano in crescita: Germania, con un +2,5% nei primi 10 mesi del 2008, Regno Unito, Stati Uniti e Canada che ha ottenuto la performance migliore con un +15,2%”.
Un altro punto su cui si concentrerà l’attenzione e l’impegno del Consorzio riguarda proprio il rafforzamento del suo ruolo di tutela. Il 2008 è stato infatti l’anno dell’importante sentenza della Corte di giustizia Ue sull’utilizzo improprio della denominazione “parmesan” per i prodotti diversi dal Parmigiano-Reggiano. “Ma non basta - afferma Leo Bertozzi -: accanto ai compiti di tutela e promozione propri dei Consorzi, occorre anche disporre di strumenti di mercato intervenire sia sulle quantità offerte che sul prezzo”.
Il Consorzio chiede quindi al Governo misure straordinarie, come poter fissare per legge un prezzo minimo all’ingrosso per le Dop, l’istituzione obbligatoria dei Consorzi tutela per tutti i prodotti tipici e la possibilità per i Consorzi di poter pianificare la produzione. “In questo contesto - conclude Giuseppe Alai, presidente del Consorzio del Parmigiano-Reggiano - anche i produttori, oggi poco coesi nelle trattative con i grandi clienti, devono fare la loro parte. Pur mantenendo la propria autonomia, i 421 caseifici devono quindi aggregarsi sul piano produttivo e commerciale”.
Sono questi i principali numeri del Parmigiano-Reggiano che negli ultimi dodici mesi ha visto un aumento delle vendite soprattutto in discount (+5%), ipermercati e supermercati (+3%), mentre il dettaglio tradizionale ha segnato un calo dell’1,2%. Per quanto riguarda le tipologie di prodotto, le punte - che rappresentano la quasi totalità del venduto, con una quota a volume di circa il 95% - si mantengono stabili (+0,8%), mentre i formati a più alto contenuto di servizio crescono in modo significativo. Il grattugiato aumenta del 7,8% superando le 2.600 tonnellate, mentre cubetti e bocconcini - pur rappresentando un segmento pressoché “invisibile” - continuano la loro lenta ma consistente ascesa con un +40%.
E per il 2009 il Consorzio tutela guarda all’estero, con l’intenzione di rafforzare le proprie azioni, sia autonomamente che attraverso partnership con altre produzioni Dop. “L’export rappresenta oggi circa il 23% dei volumi prodotti - afferma il direttore Leo Bertozzi - e i principali mercati di riferimento si rivelano in crescita: Germania, con un +2,5% nei primi 10 mesi del 2008, Regno Unito, Stati Uniti e Canada che ha ottenuto la performance migliore con un +15,2%”.
Un altro punto su cui si concentrerà l’attenzione e l’impegno del Consorzio riguarda proprio il rafforzamento del suo ruolo di tutela. Il 2008 è stato infatti l’anno dell’importante sentenza della Corte di giustizia Ue sull’utilizzo improprio della denominazione “parmesan” per i prodotti diversi dal Parmigiano-Reggiano. “Ma non basta - afferma Leo Bertozzi -: accanto ai compiti di tutela e promozione propri dei Consorzi, occorre anche disporre di strumenti di mercato intervenire sia sulle quantità offerte che sul prezzo”.
Il Consorzio chiede quindi al Governo misure straordinarie, come poter fissare per legge un prezzo minimo all’ingrosso per le Dop, l’istituzione obbligatoria dei Consorzi tutela per tutti i prodotti tipici e la possibilità per i Consorzi di poter pianificare la produzione. “In questo contesto - conclude Giuseppe Alai, presidente del Consorzio del Parmigiano-Reggiano - anche i produttori, oggi poco coesi nelle trattative con i grandi clienti, devono fare la loro parte. Pur mantenendo la propria autonomia, i 421 caseifici devono quindi aggregarsi sul piano produttivo e commerciale”.
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