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Export e innovazione nel futuro di Pasta Zara
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Export e innovazione nel futuro di Pasta Zara
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La continua innovazione e gli importanti investimenti degli ultimi anni - 86 milioni di euro dal 1999 - hanno contribuito ai successi di Pasta Zara, che ha chiuso l’ultimo esercizio con incrementi sia del fatturato, passato da 136 a 138 milioni di euro, che dei volumi, giunti a 209 mila tonnellate. br />
L’export è indubbiamente il punto di forza dell’azienda. Il 94% della produzione - sia a marchio privato che a marchio Zara - viene infatti distribuito in tutto il mondo, circa 90 paesi, rappresentando anche il 13,5% in volume del totale di pasta italiana esportata.
“Negli ultimi anni, comunque, si è mosso qualcosa di importante anche sul mercato nazionale - commenta Furio Bragagnolo, presidente dell’azienda - con interessanti accordi presi con alcune insegne della grande distribuzione”.
Secondo un piano di sviluppo della durata di cinque anni e per il quale sono stati investititi 29 milioni di euro, i due stabilimenti dell’azienda - complessivamente 12 linee che realizzano ogni giorno 900 tonnellate di pasta di semola di grano duro a ciclo continuo - saranno interessati a breve da alcuni cambiamenti.
Nello storico stabilimento di Riese Pio X, nel trevigiano, verranno realizzati nuovi magazzini e uffici direzionali, mentre quello di Muggia, inaugurato nel 2002 vicino a Trieste, sarà affiancato da un magazzino automatizzato.
“Si tratta di una struttura lunga 120 metri e larga 30, destinata al prodotto finito. Verso la fine del 2007 daremo inizio ai lavori - continua Bragagnolo - ed entro il prossimo anno aumenteremo anche le linee produttive che oggi a Muggia sono quattro, tutte di grandi dimensioni”.
Ma l’innovazione passa anche attraverso i prodotti. Dopo la linea integrale e integrale biologica o la Fantasia, a forma di animaletti e giocattoli per i più piccoli, Pasta Zara ha lanciato la Specialità di Farro, nata dalla collaborazione con l’università degli studi di Milano. E' la prima referenza della nuova linea Nutrinova, incentrata sulla valorizzazione di cereali naturali, alternativi alla semola di grano duro e da proporre per il grande consumo.
L’export è indubbiamente il punto di forza dell’azienda. Il 94% della produzione - sia a marchio privato che a marchio Zara - viene infatti distribuito in tutto il mondo, circa 90 paesi, rappresentando anche il 13,5% in volume del totale di pasta italiana esportata.
“Negli ultimi anni, comunque, si è mosso qualcosa di importante anche sul mercato nazionale - commenta Furio Bragagnolo, presidente dell’azienda - con interessanti accordi presi con alcune insegne della grande distribuzione”.
Secondo un piano di sviluppo della durata di cinque anni e per il quale sono stati investititi 29 milioni di euro, i due stabilimenti dell’azienda - complessivamente 12 linee che realizzano ogni giorno 900 tonnellate di pasta di semola di grano duro a ciclo continuo - saranno interessati a breve da alcuni cambiamenti.
Nello storico stabilimento di Riese Pio X, nel trevigiano, verranno realizzati nuovi magazzini e uffici direzionali, mentre quello di Muggia, inaugurato nel 2002 vicino a Trieste, sarà affiancato da un magazzino automatizzato.
“Si tratta di una struttura lunga 120 metri e larga 30, destinata al prodotto finito. Verso la fine del 2007 daremo inizio ai lavori - continua Bragagnolo - ed entro il prossimo anno aumenteremo anche le linee produttive che oggi a Muggia sono quattro, tutte di grandi dimensioni”.
Ma l’innovazione passa anche attraverso i prodotti. Dopo la linea integrale e integrale biologica o la Fantasia, a forma di animaletti e giocattoli per i più piccoli, Pasta Zara ha lanciato la Specialità di Farro, nata dalla collaborazione con l’università degli studi di Milano. E' la prima referenza della nuova linea Nutrinova, incentrata sulla valorizzazione di cereali naturali, alternativi alla semola di grano duro e da proporre per il grande consumo.
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