Aggiornato a
Iscriviti alla nostra newsletter

Osservatorio Centromarca: marca in forma e va forte anche a Natale

Centromarca, l'incontro con la stampa a Milano

Osservatorio Centromarca: marca in forma e va forte anche a Natale

Information
Emanuele Scarci

Quanto pesa il prodotto di marca a Natale? Per il 43% degli intervistati da Swg, per conto dell’Osservatorio Centromarca, la marca rappresenta un punto di riferimento al momento della scelta, con punte del 50% per l’alimentare, del 48% per i prodotti destinati alla cura della casa e del 47% per la cura della persona.

“A Natale i prodotti di marca confermano la loro centralità nelle preferenze dei consumatori - ha ribadito ieri Vittorio Cino, dg di Centromarca, nel corso di un incontro con la stampa -. In Italia l’industria di marca concentra il 54,5% di quota del mercato grocery nel canale iper/super/libero servizio: tra le più elevate d’Europa, nettamente superiore al 23% delle private label (fonte NielsenIQ, gennaio/settembre 2024)”.

Per il presidente di Centromarca Francesco Mutti, la presenza dell’Idm è rilevante anche nel canale discount, l’unico che cresce da anni. Tuttavia se si allarga il monitoraggio anche al canale low cost, secondo il report 2023 di Studio Ambrosetti presentato a Marca-BolognaFiere, le vendite complessive della marca privata in Gdo e discount ammontano a 25,4 miliardi di euro e rappresentano il 31,5% dell’intero giro d’affari della distribuzione moderna, contro il 28,3% del 2019. Nel solo canale della Gdo l’incidenza della Mdd è del 22,2%, con un ruolo prevalente di alcuni giganti della marca privata come Conad (dichiara 6 miliardi di vendite Mdd), Coop (5 miliardi) e Selex (2,1 miliardi).

Non indebolire le imprese

Mutti ha sottolineato che “la presenza della marca nei discount è diventata rilevante persino in Germania. E ci sono stati paesi con una Mdd forte, poi sparita. La marca rimane quindi forte in Italia dove non si riprodurranno gli scenari di altri paesi europei. I consumatori italiani puntano sull’eccellenza e sulla qualità. Per questo è importante che le aziende non vengano indebolite e i consumatori colpiti con aumenti delle tasse sui consumi. Per esempio, la sugar e plastic tax non cambieranno il futuro dell'economia italiana, ma un impatto negativo lo avranno”.

Infine Mutti ha concluso: “Non possiamo pensare di ricadere in una spirale inflazionistica che ha danneggiato tutti, dobbiamo tenerla sotto controllo e capire che la causa non è una dinamica industriale o i consumi deboli che alimenta il rischio quanto una voce che si chiama energia”.

Colpo di reni

Nei fatti dopo lo tsunami dell’iperinflazione, le imprese hanno reagito prontamente: l’area studi Mediobanca ha calcolato che nel 2023 industria alimentare e distribuzione hanno annullano gli effetti nocivi dell’iperinflazione dell’anno prima con un balzo della redditività, ora in linea con la media del quinquennio ante covid. In particolare, il Margine operativo lordo del dolciario si è riportato in media al 12,4%, i settori bevande al 10,7%, conserviero al 7,7% e caseario al 5,4%. Nel 2023 la Gdo è risalita a un margine medio del 5,7% (4,9% l’anno precedente), oltre il 5,5% del 2021.

A Centromarca aderiscono circa 200 industrie che commercializzano complessivamente 2.400 brand e sviluppano un fatturato omnichannel di 67 miliardi di euro. Occupano 97mila persone.

Articoli correlati:

Centromarca: incentivi per gli investimenti. Stop a sugar e plastic tax

Braccio di ferro Mdd-Idm: Lusetti, più crescita. Cino, siamo tra i migliori in Europa 

Mutti (Centromarca): il 30% delle imprese con margini negativi. La Mdd civetta altera la concorrenza 

 

  • Ti è piaciuto l'articolo?

    Iscriviti alla newsletter e non perderti gli altri aggiornamenti.

       
    EdizioniDMh50  

Logo Ristorazione Moderna

distribuzionemoderna.info

- Copyright © 2024 Edizioni DM Srl - Via G. Spadolini, 7 - 20141 Milano | P. IVA 08954140961 - Tutti i diritti riservati | Credits