Il gruppo Campari archivia l’anno appena terminato con un fatturato di 932,4 milioni di euro, in crescita del 15,1%.

“Nel 2006 – afferma Enzo Visone, amministratore delegato di Campari – abbiamo conseguito risultati positivi e in linea con i nostri obiettivi. Per il futuro, continuiamo a guardare con fiducia all’evoluzione del nostro business.”

La variazione positiva delle vendite del gruppo è stata determinata da una crescita organica del 4,6% e da un impatto positivo dei cambi dello 0,7%. Le recenti acquisizioni degli scotch whisky Glen Grant, Old Smuggler e Braemar e dei vini Teruzzi & Puthod hanno contribuito alla crescita esterna del 9,9%. Da sottolineare anche l’incremento determinato dai brand di terzi, oggetto di nuovi accordi di distribuzione: il portafoglio spirit di C&C, il liquore Midori, Jack Daniel’s e gli altri marchi di Brown-Forman.

Dall’analisi dei segmenti in cui opera il gruppo Campari emerge che le bevande spirit costituiscono il 70,5% del fatturato totale e che nel 2006 hanno registrato un incremento delle vendite pari a 19,1 punti percentuali. Bene il brand Campari, che ha fatto segnare una crescita dell’1,3%. Aumento a doppia cifra per Aperol (+19,9%), e andamento positivo per Skyy (+12%) e Ouzo (+10,3%) e i marchi brasiliani. Buone le vendite dei brand di licenza tequila 1800 (+15,7%) e stabili quelle degli scotch whisky (+0,2%). In calo invece CampariSoda (-0,1%) e Cynar (-12,3%).

Cresce del 7,8% il segmento wine e a trainare le vendite sono stati gli spumanti Cinzano (+13,6%) e i vermouth Cinzano (+4,2%). Incrementi anche per Mondoro, mentre perdono Sella & Mosca e Riccadonna.

Le vendite di soft drink hanno interessato quasi esclusivamente il mercato italiano e costituiscono il 13,7% del fatturato. Buone le crescite per Crodino (+1,9%) e per le bevande gassate (+1,6%).