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Nicola Cesare Baldrighi

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Redazione
Il presidente del Consorzio Tutela Grana Padano Dop, che riunisce oltre 200 produttori, stagionatori e commercianti, illustra i principali risultati raggiunti nel 2007 e le numerose iniziative di supporto alla notorietà e autenticità del pregiato formaggio, orgoglio della tradizione casearia italiana.

Quali sono i risultati ottenuti dal Consorzio negli ultimi dodici mesi? Avete lanciato novità di rilievo?
Nel 2007 i consumi di Grana Padano hanno trascinato al rialzo l’intero comparto dei duri vaccini, che è cresciuto dello 0,5% a volume e dello 0,4% a valore. I caseifici associati al Consorzio Grana Padano hanno prodotto il 47,2% delle vendite al dettaglio dell’intero comparto, nel quale i similari rappresentano una quota dell’11,8%. In seguito alle ingenti vendite di latte avvenute nei mesi estivi, la produzione è stata di 4.271.513 forme, con un calo dell’1,96% rispetto al 2006. Ma il 2007 è stato soprattutto l’anno dell’affermazione della nuova categoria Riserva nata nel 2006 e caratterizzata da oltre venti mesi di stagionatura. Attualmente ne vengono marchiate circa 13mila forme al mese.

E per l’anno in corso, quali sono gli obiettivi che vi proponete di raggiungere? Su quali leve del marketing mix state puntando?

Sono certo che le performance ottenute siano in buona parte ascrivibili alle azioni pubblicitarie sui media, soprattutto in televisione, e alle strategie di promozione e comunicazione. Continuiamo quindi a investire in questo campo con l’obiettivo di punti di forza del nostro prodotto. Il rapporto qualità/prezzo, la segmentazione per aiutare il consumatore nella scelta della stagionatura più adatta alle proprie esigenze e i progetti di educazione per far conoscere e apprezzare il valore di eccellenza del Grana Padano Dop.

Quali sono le principali attività del Consorzio sul versante della sicurezza e tracciabilità?

Innanzitutto dal 1° settembre 2007 è obbligatorio per ogni caseificio consorziato l’adozione del nuovo metodo di identificazione e anticontraffazione del formaggio Grana Padano Dop, che traccia il formaggio mediante marcatori biologici naturali isolati dalla flora presente nel latte e aggiunti in quantità maggiore al quantitativo naturale. Il tracciante, contenuto in una provetta da circa 2 ml, aggiunto a ogni caldaia prima della caseificazione, è in grado di marcare il Grana Padano Dop in modo da verificare su qualunque partita, dalla forma intera alle varie tipologie di porzionato fino al grattugiato, l’identità del prodotto.

Com’è andato invece l’export? Quali sono i principali Paesi di destinazione?
Anche all’estero il trend continua a essere molto positivo, con un corrispettivo in volume pari a 1.100.000 forme commercializzate nel 2007. Per quanto riguarda i Paesi, si conferma la tendenza che dura ormai da alcuni anni e che vede la Germania al primo posto seguita da Svizzera e Stati Uniti. Recentemente si sono affacciati nuovi e promettenti mercati come Russia e Cina. E proprio in questo Paese siamo stati il primo Consorzio ad aderire al progetto flag store, promosso da Crai per l’apertura dei punti vendita già entro le Olimpiadi di Pechino di quest’anno.
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