Maffei punta sulla semola
Nel fresco è la principale antagonista della pasta all’uovo, ma è pronta a dichiarar battaglia anche alla pasta secca tradizionale.
Stiamo parlando della pasta fresca di semola, il terzo segmento del mercato, che è cresciuto nel 2009 dell’ 11,5% a volume e dell’ 8,2% a valore.
“Inevitabilmente – afferma Ignazio Maffei, direttore commerciale dell’azienda Il Pastaio di Maffei – parte dei volumi della pasta secca migreranno nella fresca. Il passaggio sarà graduale e all’ inizio riguarderà soprattutto i formati più ricercati”. L’ azienda, tra i capitani di categoria, si è messa avanti nei lavori con il lancio della linea Grandi Formati Speciali.
I quattro prodotti selezionati – calamarata, fusilloni, rigatoni e paccheri – si pongono come alternativa di consumo, in virtù della qualità premium e del prezzo in linea con quello della pasta fresca, ma anche come opportunità per le insegne di ampliare e integrare l ‘assortimento a scaffale. Ma le novità non finiscono qui. L’ azienda sta infatti lavorando al lancio di un prodotto di filiera Grano Italiano 100%, dopo aver rinnovato il packaging delle confezioni.
“Tuttavia – mette in guardia Maffei -, la categoria, per garantire redditività al trade e ai produttori, deve rimanere di niccha.
Se nel 2005 il prezzo medio della pasta fresca di semola era di 3,22 euro al chilo, nel 2009 siamo scesi a 3,08 euro, colpa di un’ eccessiva promozionalità che rischia di trasformare la categoria in un traffic builder.
Per contrastare la minaccia di banalizzazione abbiamo continuato a dare valore e servizio, portando avanti politiche di pricing coerenti con un aumento del 2% negli ultimi 12 mesi e sviluppando innovazione.
Anche la private label, cercando volumi che spesso è prematuro attendersi, rischia di perdere valore.”
Per sostenere la crescente pressione competitiva, Il Pastaio di Maffei ha investito nel 2009 oltre il 20% del proprio fatturato, raggiungendo una capacità produttiva annua di 12 milioni di kg.