Riduzione dei costi, miglioramento dell’efficienza e dell’esperienza d’acquisto del cliente, incremento dei margini e delle vendite: questi sono solo alcuni degli obiettivi che i Retailer devono raggiungere per mantenere inalterata la loro competitività.

Tuttavia, la recente crisi economica assieme ad una scarsa propensione al consumo da parte di clienti sempre più competenti ed esigenti, minano il raggiungimento di questi obiettivi. In un contesto così complesso, le differenze inventariali sono un’ulteriore problematica che grava sui Retailer, già sufficientemente sottopressione.

IL COSTO DELLE DIFFERENZE INVENTARIALI

Ad oggi, l’abbattimento delle differenze inventariali è un tema centrale per i Retailer di tutto il mondo.

Secondo il Barometro Mondiale dei Furti nel Retail, in Italia le differenze inventariali sono in diminuzione rispetto all’anno scorso, attestandosi all’1,09% delle vendite, per un valore pari a 3,1 miliardi di euro di perdite annue per gli esercenti. Il costo della criminalità ha un impatto di circa 94 euro a persona. Le cause principali delle perdite dovute a differenze inventariali sono i furti di clienti esterni – taccheggio - (49%) , comportamenti scorretti dei dipendenti - furto interno - (27%), perdite per errori amministrativi/non da attività criminali (15%) e frode dei fornitori (9%).
Le differenze inventariali non sono solo una perdita di profitto, ma rischiano di compromettere anche l’esperienza d’acquisto sul punto vendita, alimentando l’insoddisfazione del cliente, più risoluto e meno impulsivo nell’acquisto rispetto al passato, che non riesce a trovare il prodotto desiderato nel negozio. Ma c’è dell’altro. Secondo ricerche condotte su diverse categorie di prodotto, quando l’articolo desiderato non è disponibile a scaffale, il 30% dei clienti ripiega su un altro punto vendita o su un altro canale.

RETAILER DI ALIMENTARI NEL MIRINO DELLE DIFFERENZE INVENTARIALI

I Retailer di alimentari sono particolarmente sensibili a questo fenomeno. Come ha commentato Uwe Sydon, Senior Vice President of Innovation di Checkpoint Systems, leader mondiale per le soluzioni per la disponibilità della merce nel settore Retail, “ I Retailer di generi alimentari sono sempre più bersaglio delle differenze inventariali; l'ultimo Barometro Mondiale dei Furti nel Retail indica infatti che i supermercati/retailer di alimentari fanno registrare il terzo tasso più alto di differenze inventariali tra le categorie Retail” . Tra le referenze ad alto rischio figurano la carne, i formaggi, vini e superalcolici.
I Retailer di alimentari sono particolarmente vulnerabili ad un’altra tipologia di perdita non contabilizzata tra le differenze inventariali, ovvero lo Spreco. In questo termine vengono raggruppate tutte quelle perdite che rendono invendibile un prodotto tra cui merci scadute, danneggiate o deteriorare.

UN’ALTERNATIVA RISOLUTIVA EFFICACE: LA PROTEZIONE ALLA FONTE

In questo contesto, sta emergendo sempre di più l’interesse da parte dei Retailer - soprattutto alimentari - verso la soluzione innovativa della Protezione alla Fonte. Questa consiste nell’applicazione automatica di etichette RF o basate su tecnologia RFID sui prodotti, nel punto di produzione anziché sul punto vendita. L’applicazione di etichette alla fonte, oltre ad abbattere le differenze inventariali, migliora notevolmente l’esperienza d’acquisto del cliente, garantendo la disponibilità del prodotto sul punto vendita, rendendolo più accessibile e permettendo al personale di vendita di dedicarsi ai clienti piuttosto che dedicarsi ad operazioni poco gratificanti come l’applicazione manuale di etichette.

Con una velocità di applicazione tra le 15.000 e le 30.000 etichette all'ora, il processo alla fonte consente di risparmiare una notevole quantità di lavoro nel punto vendita, garantendo l’uniformità dell’applicazione senza compromettere l’immagine del brand e migliorando l’esperienza d’acquisto del cliente. Infatti, per il cliente è importante non solo che l’articolo desiderato sia disponibile a scaffale, ma anche che vi sia la possibilità di maneggiarlo liberamente, fattore critico nella decisione d’acquisto come emerso dal report annuale Global Total Retail Consumer Survey 2015, di PwC
“Le persone visitano un punto vendita per vedere, toccare e sentire il prodotto” ha commentato Byron Carlock, Head of Real estate practice in PwC Usa. “E’ un luogo in cui comprare, stimolare e creare nuove opportunità agli occhi dei clienti”
A proposito dello spreco di cui sopra, l’applicazione alla fonte, questa volta di una etichetta RFID, potrebbe combattere notevolmente il fenomeno, assicurando un servizio tempestivo di analisi della data di scadenza dei prodotti, evitando così lunghi conteggi manuali e poco precisi. Inoltre tale soluzione può supportare il Retailer nella realizzazione di scontistiche sotto data di scadenza, sempre in un’ottica di miglioramento delle vendite e della customer experience.
“Oltre il 50% dei Retailer a livello mondiale hanno intenzione di implementare un programma di protezione alla fonte” afferma Alberto Corradini, Direttore Commerciale di Checkpoint Systems “In particolare, in Italia è l’industria alimentare a credere maggiormente su questa tipologia di investimento, per gli ottimi risultati raggiunti”.

ALCUNE SOLUZIONI CONCRETE: iS AutoPeg Tag e EP 4210 FOOD

A sostegno dei Retailer di alimentari, Checkpoint ha presentato in occasione dell’Asset Protection Conference del Food Marketing Institute (FMI) due nuove soluzioni: iS AutoPeg Tag e l’etichetta EP 4210 FOOD.
Si tratta di due etichette create appositamente per ridurre le differenze inventariali e migliorare la disponibilità della merce, per quei prodotti difficili da proteggere nella GDO. Entrambe le soluzioni possono essere applicate nel punto vendita o alla fonte. In particolare quest’ultima consente un risparmio di ore lavorative, e assicura che i prodotti ad alto rischio arrivino nel punto vendita, già protetti e pronti per la vendita.

La soluzione iS AutoPeg Tag offre ai Retailer una protezione elevata per articoli ad alto rischio esposti a broche come pile, lamette e cartucce d'inchiostro, con un'etichetta senza chiodo e applicabile in un solo gesto. Inoltre, essendo molto sottile, l'etichetta massimizza lo spazio a disposizione dei Retailer per l'allestimento del punto vendita.
L'etichetta EP 4210 FOOD è una delle poche soluzioni sul mercato certificate TUV per l'utilizzo nel microonde, e offre un livello di sicurezza superiore, data dalla certificazione ISEGA che permette il contatto diretto con il cibo, per i Retailer di prodotti alimentari che desiderano proteggere gli alimenti freschi e surgelati, sempre più oggetto di furti. È una delle etichette RF per alimenti più piccole al mondo, che è possibile integrare facilmente all'interno delle etichette peso/prezzo per una massima protezione, permettendo così di migliorare la disponibilità dei prodotti a scaffale.

“Le nostre recenti soluzioni sono state progettate in collaborazione con i Retailer di alimentari della grande distribuzione appositamente per garantire la sicurezza e la disponibilità dei prodotti, migliorare la facilità d'uso, ridurre le perdite e favorire l'aumento degli acquisti da parte dei clienti.” conclude Uwe Sydon, Senior Vice President of Innovation, Checkpoint Systems


Per ulteriori informazioni:
http://www.protezioneallafonte.it/
http://it.checkpointsystems.com/solutions/merchandise-availability-solutions/shrink-management/source-tagging/