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La 'distribuzione' nel gaming: come gli utenti fruiscono dei videogiochi

La 'distribuzione' nel gaming: come gli utenti fruiscono dei videogiochi

La 'distribuzione' nel gaming: come gli utenti fruiscono dei videogiochi

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Redazione
 

Come si sente ripetere da tempo, l'industria del gaming sta vivendo una trasformazione epocale: oltre all’evoluzione tecnologica e l’allargamento della platea di gamer, anche la logistica sta cambiando, passando da un modello tradizionale di distribuzione fisica a un ibrido fisico/digitale, che ha rivoluzionato il modo in cui i videogiocatori accedono ai loro titoli preferiti. Ciò ha mutato anche il modo in cui si assiste a quelli che vengono chiamati Esport, le competizioni “agonistiche” di videogiochi, e persino il mondo del poker. 


A tal proposito, il poker non è più solo protagonista dei canali tematici in TV, ma vive anche online, dove piattaforme specializzate, come quella offerta da PokerStars, offrono un'esperienza di gioco che ricrea l'atmosfera di una partita live. Dalle emozioni della strategia alla tensione del "bluff", il tavolo verde è a portata di click, disponibile ovunque e in qualsiasi momento: si può imparare una delle tanti varianti di gioco, fare pratica, partecipare a piccoli o grandi tornei oppure sedersi a un tavolo di professionisti. Insomma, il digitale ha cambiato nel profondo la natura stessa del gaming. 

Ma cosa intendiamo con “distribuzione” nel contesto del gaming attuale?

In sostanza, ci riferiamo al processo attraverso il quale un videogioco viene reso disponibile al pubblico. Se fino a pochi anni fa questo avveniva quasi esclusivamente attraverso la vendita di copie fisiche: cartucce, dischi e persino floppy disk per i più nostalgici. Tuttavia, con l’avvento di internet e delle nuove tecnologie digitali, la distribuzione si è spostata sempre più verso formati scaricabili e servizi di streaming, aprendo la strada a nuove possibilità e modelli di business.

Negli anni ’90 e 2000, comprare un videogioco significava andare in un negozio, acquistare una copia fisica e usarla con la propria console o PC: ma a partire da poco più di 10 anni fa, grazie alla connessione veloce, si sono imposte le piattaforme digitali, vedi Steam, PlayStation Network o Xbox Live. Queste piattaforme hanno permesso ai giocatori di acquistare e scaricare titoli direttamente da casa, eliminando la necessità di copie fisiche.

L’industria videoludica ha dovuto dunque fare i conti con il cambiamento della logistica. Le versioni digitali non richiedono infatti spese di produzione e distribuzione fisica, consentendo agli sviluppatori e ai publisher di ridurre i costi e, talvolta, di proporre prezzi più competitivi. Allo stesso tempo, gli utenti possono fruire dei giochi immediatamente dopo l'acquisto.

La distribuzione digitale si sta evolvendo di pari passo allo streaming e al cloud gaming. Invece di dover scaricare e installare un gioco sul proprio disco fisso, queste tecnologie permettono di giocare direttamente da server remoti, eliminando la necessità di hardware avanzato o di grandi spazi di archiviazione.

Google Stadia, NVIDIA GeForce Now e Xbox Cloud Gaming stanno portando questa modalità di fruizione al centro dell'attenzione: quando la fibra sarà ovunque e il 5G sostituirà il 4G, chiunque potrà giocare al proprio titolo preferito ovunque.

Se allo stato attuale, la dipendenza da una connessione internet di alta qualità può limitare l'accessibilità in alcune aree geografiche, e il ritardo di input (latency) può rappresentare un problema per titoli che richiedono reazioni rapide, con la diffusione delle connessioni veloci questi problemi saranno risolti. .

In questo contesto, i servizi in abbonamento rappresentano il modo migliore per giocare senza dover acquistare o possedere fisicamente il gioco. Piattaforme come Xbox Game Pass e PlayStation Plus offrono accesso illimitato a una vasta libreria di giochi in cambio di un abbonamento, un po’ come i servizi di pay in streaming come Netflix o Prime.

I giocatori potranno così esplorare nuovi titoli senza dover fare acquisti.

La distribuzione dei videogiochi, insomma, è cambiata profondamente negli ultimi anni, spostandosi da supporti fisici a modelli digitali, abbonamenti e servizi di cloud gaming. In altre parole, oggi il mondo dei videogiochi, come tanti altri settori (vedi l’ascesa dell’online nel mercato della moda). Oggi i giocatori possono accedere ai loro titoli preferiti con una semplicità impensabile fino a pochi anni fa, e il futuro promette di rendere il processo ancora più fluido e accessibile. La distribuzione, un tempo resa difficile da limiti fisiche e geografiche, sta cambiando pelle, offrendo opportunità senza precedenti per i giocatori di tutto il mondo.

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