Dal magazzino al comparto commerciale italiano ed estero, con lo sguardo sempre rivolto all’affinamento delle competenze tecniche. Il cursus honorum di Gianluca Pasi – oggi membro della compagine sociale dell’azienda agricola Geoplant Vivai con la duplice funzione di Responsabile Commerciale e Responsabile del miglioramento genetico per le piante da frutto – dal 2004 non ha risparmiato nessun delicato passaggio: “sono approdato in azienda come responsabile del programma di miglioramento genetico allora destinato alle drupacee. Progredendo nel mio iter professionale ho realizzato che le capacità tecniche, conseguite seguendo i differenti programmi avviati in azienda, si sono rivelate decisive per l’attività commerciale all’estero ma soprattutto per garantire un’adeguata consulenza alle grandi aziende, che altrimenti non ci avrebbero ascoltato con la stessa dose di interesse e credibilità”.

Alla base del programma di breeding di Geoplant, fin dalla sua fondazione, vi è l’obiettivo di consegnare alla clientela finale un prodotto di elevatissima qualità, che si differenzi rispetto all’esistente: “Questo per l’azienda si traduce nella tensione verso caratteristiche organolettiche e gustative eccellenti, frutto di una decisa innovazione rispetto al pregresso” – afferma Pasi, che precisa – “Fino a non molto tempo fa i programmi di miglioramento genetico puntavano esclusivamente sull’estetica e la produttività. Le dinamiche commerciali oggi sono mutate: se non riesci a proporre un prodotto intrinsecamente qualificato, non potrai contrastare la perdita significativa di quote di mercato”. Per farlo, Geoplant Vivai ha scelto di non delocalizzare la produzione ma anzi di contenerla nel raggio di pochi km, al fine di monitorarla in maniera diretta e di preservarne la qualità.

Infine, Pasi sottolinea il valore della ricerca e della cooperazione: “dal 2016 abbiamo deciso, insieme ad altre due aziende vivaistiche e alle principali Organizzazioni dei produttori dell’Emilia-Romagna, di finanziare il progetto MASPES promosso dal CRPV, che non più tardi dello scorso giugno ha presentato due cultivar di drupacee (Nirosa 1 e 2) dallo straordinario standard qualitativo: la dimostrazione che tutte le anime della filiera devono far fronte comune per raggiungere risultati condivisi”.