Ivan Capranica, Direttore Logistica di Pam Panorama ha incontrato ufficialmente Flavio Ronzi, Segretario Generale di Croce Rossa Italiana, per la consegna formale dell’assegno da oltre 136.000 euro che le aziende del Gruppo Pam hanno raccolto e devoluto nelle settimane passate alla Croce Rossa Italiana, che quindi ha potuto contare su un aiuto in più nel sostenere le popolazioni del Centro Italia colpite dal terremoto di fine agosto.

Si tratta di un contributo importante, frutto della raccolta fondi organizzata da Pam Panorama alla quale hanno generosamente contributo sia i Clienti di Pam Panorama che i dipendenti delle aziende di Gruppo Pam. Il Gruppo Pam ha poi raddoppiato il valore della somma per un ammontare totale di 136.666€, utilizzati dalla Croce Rossa Italiana per acquistare le derrate alimentari, i beni di prima necessità e per mantenere le strutture di accoglienza nelle zone terremotate.

“Siamo fieri di aver contribuito attivamente al sostegno delle popolazioni terremotate e di aver dato un aiuto concreto alla Croce Rossa Italiana, che ancora oggi è presente sul territorio del Centro Italia per supportare i nostri connazionali.” – ha commentato Ivan Capranica, Direttore Logistica di Pam PANORAMA – “Il nostro contributo è stato reso possibile dai piccoli e grandi gesti solidarietà dei nostri clienti e dei nostri dipendenti e colgo l’occasione per ringraziarli pubblicamente”.

“Ringraziamo il Gruppo Pam perché, anche grazie al loro generoso contributo, possiamo lavorare alla ricostruzione delle località colpite dal sisma in Centro Italia. Vogliamo strutturare e potenziare il territorio in termini di capacity building – afferma Flavio Ronzi, Segretario Generale di Croce Rossa Italiana – affinché la popolazione disponga di tutti gli strumenti per rispondere con efficacia ad un evento sismico più o meno forte. Ciò significa lavorare per rafforzare ad ogni livello la dimensione locale anche dal punto di vista della resilienza, concentrando sforzi ed energie sulla capacità di reazione in seguito ad un trauma come potrebbe essere quello di un terremoto. Nessuna cattedrale del deserto quindi, ma progetti radicati che aiutino a riattivare il tessuto produttivo delle zone colpite dal sisma.”