di Fabrizio Vallari

La cuneese Inalpi pubblica fin dal 2016 il Bilancio Sociale, a testimonianza delle opere attuate in vari contesti e che si affiancano alla qualità dei suoi prodotti e processi produttivi. Si va quindi dalle buone pratiche aziendali alle iniziative di riduzione dell’impatto ambientale e per la tutela del benessere animale, nonché alle attività di stampo benefico e di sostegno sociale, oltre che di supporto di vario genere (dallo sportivo al culturale), a beneficio del territorio su cui insiste e della comunità di cui fa parte. Prova ne è la recente assegnazione all’azienda del premio Charity Award 2023 da parte del Banco Alimentare del Piemonte, che testimonia nuovamente lo stretto rapporto da tempo esistente fra essa ed il noto sodalizio di volontariato.

Il Bilancio Sociale è per Inalpi strumento di narrazione, una fotografia che, anno dopo anno, descrive il lavoro svolto. «Un mezzo che ci ha dato modo di raccontare i nostri conferitori, il mondo della gastronomia, le associazioni sportive e non che sosteniamo – spiega Ambrogio Invernizzi, presidente di Inalpi – e la lunga partnership che abbiamo concretizzato con l’IRCCS di Candiolo, il progetto di inclusione lavorativa con la Comunità Papa Giovanni XXIII, tutte realtà che sono parte integrante e viva della nostra quotidianità.

Inalpi ha compiuto in questa ultima decade un percorso di sviluppo che è stato reso possibile anche grazie alla condivisione di obiettivi con tutti quei soggetti che sono attori di rilievo a livello locale e nazionale. Il suo territorio, quello verso cui ha sempre cercato di restituire valore e supporto, ha fatto da scenario a questi racconti. La crescita che sta registrando è quindi il frutto di un lavoro congiunto nel quale Inalpi crede e per il quale ha messo in campo investimenti importanti con un piano quinquennale che la traghetterà verso il 2025.

«Un percorso, che coinvolge anche i nostri conferitori, attraverso il quale stiamo attivando una serie di progetti che dovrebbero consentirci, nei prossimi anni, il riciclo totale di tutto ciò che riguarda la produzione, dalla stalla al prodotto finito. Azioni concrete – sottolinea Ambrogio Invernizzi – che passano attraverso la costruzione di un impianto per il recupero e potabilizzazione dell’acqua estratta dall’essicazione del latte, inserita in un processo di depurazione e resa utilizzabile per lavaggi o altri usi necessari in stabilimento. Ma anche la costruzione di un secondo cogeneratore, l’ampliamento dei laboratori del nostro centro R&D InLab Solutions che, tra le altre cose, sta esaminando a fondo packaging sempre più sostenibili, la costruzione della seconda torre di sprayatura, la realizzazione di un Cip di lavaggio automatizzato delle cisterne e l’aumento del numero dei Tank presenti nel plant per meglio accogliere e conservare il latte conferito».

«Inalpi è quindi impegnata da oltre dieci anni in un progetto di filiera innovativo e lungimirante e l’idea di ampliare e rendere a zero impatto questa filiera lo è altrettanto. Abbiamo compiuto scelte precise, progettando e poi realizzando un percorso che viene raccontato nel Bilancio Sociale; abbiamo accettato una sfida nella convinzione che sia possibile costruire un futuro migliore per noi e per le generazioni di domani, raggiungendo importanti obiettivi sia per l’azienda che per le persone e il territorio in cui lavoriamo. Per noi di Inalpi – conclude Invernizzi – il domani è il vero obiettivo e ogni singolo dipendente del Gruppo e tutti i nostri conferitori sono i compagni con cui intendiamo percorrere questo cammino», conclude Invernizzi.