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Fbca-Lucart, modello virtuoso per la circolarità degli imballaggi

Fbca-Lucart, modello virtuoso per la circolarità degli imballaggi

Fbca-Lucart, modello virtuoso per la circolarità degli imballaggi

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redazione

In un momento cruciale per il futuro del packaging in Europa, con il regolamento Ppwr-Packaging and packaging waste regulation) che è stato al centro del dibattito politico e industriale, Fbca-The food and beverage carton alliance porta un esempio concreto di come la transizione verso un modello circolare sia già possibile, funzionante e sostenibile.

Protagonista è l’impianto di Lucart, una delle principali realtà europee nel recupero della cellulosa, che grazie al processo Ppwr-Post-consumer paper and beverage cartons recycling trasforma i cartoni per bevande e alimenti post-consumo in nuovi prodotti di alta qualità. Una dimostrazione industriale reale di economia circolare applicata, che riduce l’uso di risorse non rinnovabili e supporta un modello produttivo a basse emissioni.

«Il nostro impianto dimostra che il riciclo dei cartoni per bevande è tecnicamente maturo, economicamente sostenibile e ambientalmente vantaggioso. Oggi più che mai, la tecnologia c’è: serve una normativa che la valorizzi e non la ostacoli», commenta Tommaso De Luca, corporate communication manager di Lucart.

Con un immesso al consumo in Italia di circa 90.000 tonnellate/anno (fonte: Comieco - programma specifico di prevenzione 2023), i cartoni per bevande e alimenti sono composti in media da circa il 75% di carta, materia prima rinnovabile e proveniente da foreste gestite responsabilmente, e per il restante 25% da plastica (~21%) e alluminio (~4%), che dà vita al cosiddetto PolyAl, che ha la funzione di sigillare il contenuto e proteggere la sensibilità microbiologica del prodotto.

Il primo passo verso il riciclo è la raccolta. Una volta raccolti, infatti, attraverso il processo di riciclo i materiali che compongono i cartoni per bevande e alimenti vengono separati e impiegati per dare vita ad altri nuovi prodotti. Le fibre di cellulosa vengono pulite, pressate, asciugate e formate in rotoli prima di diventare fazzoletti, carta igienica, tovaglioli e molto altro. Il PolyAI viene invece sminuzzato e trasformato in granuli, per poi essere impiegato nella produzione di pallet, vasi, dispenser e articoli per la casa, solo per citare alcuni esempi.

Secondo i dati di Fbca, l’industria ha già investito oltre 200 milioni di euro in capacità di riciclo dei cartoni per bevande e alimenti e prevede ulteriori investimenti fino a 150 milioni entro il 2027, in particolare per potenziare il recupero del PolyAl, la componente formata da plastica e alluminio (fonte: Fbca – Food and beverage carton alliance).

Bassa impronta di carbonio e alta efficienza di trasporto
I cartoni per bevande e alimenti si distinguono per la bassa impronta di CO2; anche grazie alla loro funzione asettica, permettono la conservazione a lungo termine senza refrigerazione, prevenendo gli sprechi alimentari e allungando la shelf life del prodotto. Inoltre, grazie alla loro forma godono di un'efficienza di trasporto maggiore, con conseguente riduzione delle emissioni. Ad esempio, un camion può essere caricato con all’incirca il 25-41% in più di latte se confezionato in cartoni per bevande piuttosto che in bottiglia. (Fonte: Supporting evidence – environmental performance of beverage cartons, circular analytics, novembre 2020). Un vantaggio non trascurabile in termini di sostenibilità e competitività, soprattutto nel contesto degli obiettivi climatici europei.

Serve un quadro normativo certo
Il Regolamento europeo sugli imballaggi (Ppwr) rappresenta un passaggio chiave per accelerare la transizione verso la circolarità. Senza un quadro normativo certo e completo, si rischia di penalizzare gli sforzi dell’industria, che ha già investito in soluzioni concrete ed efficaci.

 «I cartoni per bevande e alimenti sono un’efficace soluzione di packaging che garantisce la corretta conservazione di prodotti anche altamente deperibili come latte e succhi di frutta. La sua bassa impronta di carbonio e la completa riciclabilità ne fanno un imballaggio che risponde all’esigenza di un’economia sempre più circolare. Come Fbca, vogliamo valorizzare ciò che l’industria sta già facendo e lavorare con le Istituzioni per una normativa europea coerente, ambiziosa e basata sui dati. La sostenibilità, la resilienza dei sistemi alimentari e la rinnovabilità delle risorse sono i pilastri su cui si fonda il nostro impegno», afferma Micol Bertoni, public affairs sirector di Fbca Italia.

Sguardo al futuro
Con oltre 200 milioni di euro già investiti e ulteriori 120-150 milioni pianificati entro il 2027, l’industria dei cartoni per bevande e alimenti ha messo in campo risorse concrete per rendere il packaging sempre più circolare. In attesa di ulteriori chiarimenti sull’applicazione del regolamento Ppwr, il settore si è già attivato per dimostrare che innovazione, responsabilità e visione industriale possono guidare la transizione, con un approccio strategico e virtuoso di filiera.

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