Nel periodo giugno 2018-giugno 2019, Londra detiene, in Europa, la posizione di testa per volume investito nell’immobiliare. La capitale del Regno Unito si conferma così, secondo il rapporto ‘Winning in Growth Cities’ di Cushman & Wakefield, come quarta città più ambita del mondo, dopo New York, Los Angeles e San Francisco.

Con quasi 1.000 miliardi di euro di investimenti il mercato ha raggiunto la stabilità: nonostante ciò, la domanda rimane su livelli record. I valori elevati e la carenza di prodotto hanno rallentato l'attività rispetto ai mesi precedenti, con gli investitori che, in generale, sono meno propensi a impegnarsi in mercati più rischiosi, o a sbilanciarsi su valori ancora più alti, vista la prospettiva di una crescita debole e considerata l’incertezza sui tassi.

I trend sono stati differenti nelle diverse aree, con il Nord America che ha registrato un aumento dell'attività di quasi il 13% – la performance migliore in 5 anni – mentre l'Europa e l'Asia hanno visto scendere i volumi del 12%, con cali maggiori in America Latina (-38,5%) e Medio Oriente (-65,5%).

L’anno che verrà sarà caratterizzato da una bassa crescita economica, ma la rinnovata politica monetaria espansiva potrà favorire l’estensione del ciclo di compressione dei rendimenti anche al 2020, pur se in modo selettivo. Proseguirà la ricerca di maggiori proventi da parte degli investitori, che dovranno approcciare nuove opportunità – mercati e asset – pur di allocare il capitale, che continuerà a essere abbondante.

A livello europeo è la Spagna ad attrarre gli interessi internazionali e, per questo, Madrid passa al 4° posto nella graduatoria continentale, dopo Londra, Parigi e Berlino. Rispetto all’Italia, le migliori prospettive di crescita insieme alla capacità del Paese di infondere maggiore fiducia sul futuro, si dimostrano premianti, nonostante l’incertezza politica.

Nella nostra Penisola, nei primi 9 mesi del 2019, gli investimenti immobiliari hanno superato di poco i 7 miliardi di euro e solo a Milano sono andati 2,1 miliardi di euro, con un incremento del 28% rispetto allo stesso periodo del 2018.

Nell’anno terminante a giugno il capoluogo lombardo ha richiamato 3,2 miliardi di euro, in linea con il corrispondente e, nella graduatoria europea, Milano si posiziona al 14° posto, dopo Düsseldorf.

Commenta Carlo Vanini, head of capital markets di Cushman & Wakefield Italia: “Milano continua a crescere e a consolidarsi come ‘gateway city’ e come mercato dalle dinamiche europee, attraendo tutti i tipi di capitali. I volumi sono in crescita in ogni settore, anche se gli uffici continuano a dominare, a dimostrazione che la città è in grado di offrire opportunità con profili rischio/rendimento molto interessanti nel contesto del mercato continentale. Oggi stimiamo in pipeline operazioni per un valore di almeno 1 miliardo e mezzo di euro, una cifra che, nel 2019, potrebbe portare il volume investito nella città a uno dei migliori livelli mai raggiunti”.

Conclude Joachim Sandberg, head of Cushman & Wakefield Italia, Spagna e Portogallo: “Il proseguimento delle politiche monetarie espansive, con tassi d’interesse bassi anche nel 2020, continua ad avvantaggiare anche il mercato italiano, dove solo nel terzo trimestre dell’anno sono stati investiti oltre 2 miliardi di euro. Ci aspettiamo un anno con volumi allineati, o superiori, a quelli del 2017. Però c’è ancora tanto da fare per migliorare la nostra posizione in Europa e tornare a crescere sarà necessario per rafforzare la fiducia e ampliare la dimensione del mercato. Non dimentichiamo che solo Madrid e Barcellona, in 12 mesi (giugno 2018-giugno 2019), hanno attratto circa 12 miliardi di euro di investimenti immobiliari. Milano e Roma, nello stesso periodo, hanno totalizzato circa 5 miliardi, meno della metà".