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Kiko Milano parla inglese: il 70% a L Catterton

Kiko Milano parla inglese: il 70% a L Catterton
Kiko Milano parla inglese: il 70% a L Catterton

Kiko Milano parla inglese: il 70% a L Catterton

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Luca Salomone

di Luca Salomone

Kiko Milano ha un nuovo azionista di maggioranza, al 70%: L Catterton, investitore inglese di rango internazionale nel mondo consumer, mentre la famiglia Percassi conserva la minoranza.

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Gli investitori rientrano dopo 18 mesi

In sostanza i fondatori, che erano risaliti al 100% nell’ottobre 2022, ricomprandosi il 38% da Peninsula capital, hanno deciso, dopo soli 18 mesi, di riaprire ai private equity, con un’operazione che era nell’aria da tempo.

Ha spiegato lo stesso Antonio Percassi, che resta presidente della nostra maggiore catena di profumeria e cosmesi: «Nel 1997 abbiamo fondato un brand che è diventato internazionale, amato da tutte le generazioni di consumatori ed è cresciuto in modo esponenziale. Ora ci siamo aperti a una partnership con un investitore come L Catterton, perché riteniamo che esso potrà contribuire ad accelerare lo sviluppo di Kiko a livello globale».

Se il valore dell’operazione è riservato, qualche dato trapela lo stesso: Il Sole 24 Ore, sulla base di fonti vicine al dossier, stima che i conti siano stati effettuati su un valore di impresa di 1,4 miliardi di euro.

Più che plausibile, visto che l’insegna, ha più di 1.100 punti vendita e ha realizzato, nel 2023, un fatturato netto di oltre 800 milioni di euro, rispetto ai 670 del 2022, anno in cui Kiko aveva comunque registrato un balzo del 42% sul 2021.

Il brand opera oggi in 66 nazioni, fra quelle europee (800 insediamenti), l’America, il Medio Oriente e l’Asia. La piattaforma di e-commerce e anch’essa internazionale e copre oltre la metà del vasto perimetro geografico.

Ritorno in America

Osserva Simone Dominici, che rimane Ceo di Kiko: «La qualità di prodotti innovativi, l’accessibilità, la consulenza personalizzata e un accattivante design delle confezioni rappresentano gli elementi distintivi del marchio. Sono fiducioso che questa partnership con L Catterton ci possa aiutare a portare Kiko verso nuovi e ancora più ambiziosi traguardi. Con la sua profonda conoscenza del settore beauty a livello internazionale, l’investitore sarà in grado di offrire un prezioso contributo per espandere ulteriormente Kiko, attraverso strategie di omnicanalità e l’apertura di nuove e importanti geografie, come gli Usa».

L Catterton, infatti, ha già investito in oltre trenta nomi del mondo della bellezza, fra i quali Intercos, Elemis (originario della Gran Bretagna), Etvos (Giappone), Maria Nilla (prodotti vegani) e Oddity (Stati Uniti).

Cosmesi, un mercato seducente

A valle un mercato del beauty che è stato fra i grandi protagonisti del 2023-2024, riprendendosi, con gli interessi, tutto quello che aveva dovuto cedere durante il Covid.

L’ultima nota congiunturale di Cosmetica Italia, stima che, nel 2023, le imprese cosmetiche italiane, o comunque operative nella nostra Penisola, abbiano superato i 15 miliardi di euro di giro d’affari (+13,3% rispetto al 2022), mentre la proiezione per il 2024 è di 16,5 miliardi di euro (+9,8%).

Rispetto a una media del manifatturiero superiore al 12%, il comparto ha registrato, sempre nel 2023, un caro prezzi inferiore all’8%, con lievi margini di miglioramento rispetto agli incrementi evidenziati a fine 2022.

Inoltre, lo scorso anno, i valori del mercato interno, secondo gli indicatori preconsuntivi, sono prossimi ai 12,5 miliardi di euro, con una variazione positiva di 8,8 punti, dovuta in larga parte ai canali tradizionali e digitali, con un +9,2% e all’incremento, più contenuto, dei canali professionali che evidenziano un rialzo del 5,8 per cento.

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