Cessione a sorpresa per 'La Fabbrica' di Salerno
Cessione a sorpresa per 'La Fabbrica' di Salerno
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di Luca Salomone
Una storia molto travagliata quella de La Fabbrica di Salerno, il centro commerciale promosso da Meridie, dell’imprenditore Gianni Lettieri e insediato in un lotto di 100.
00 mq, con lo scopo, fra l’altro, di rigenerare una vasta porzione dell’area industriale della città.
Cessione da 7 milioni di euro
Lo shopping center, inaugurato in Via Claudio Tiberio Felice a ottobre 2017, su una superficie lorda complessiva di 20.000 mq e una gla di 17.200, ha tuttora destini incerti, a dispetto di un vero colpo di scena.
Nei giorni scorsi è stato infatti rilevato, per 7 milioni di euro, dall’imprenditore Salvatore Barbato, attivo nel commercio di auto.
Al momento è impossibile dire se l’operazione sia un puro investimento, che prelude a un’ulteriore vendita, per una destinazione d’uso differente dal retail, o al rilancio e restyling.
La perplessità è legittimata da due fatti.
Le mire della logistica
La Fabbrica ha chiuso i battenti nella primavera del 2021, rimanendo vittima del Covid e di una politica di restrizioni che ha flagellato in modo particolare il settore degli shopping center, anche se le vere e proprie dismissioni, alla fine, sono state ben poche.
Tuttavia, già prima di questa mossa, si era parlato più volte di una cessione e riconversione della struttura. E ancora a marzo 2022 i quotidiani campani, fra i quali ‘Il Mattino’ di Napoli, riferivano il perdurare dell’interesse di Amazon - che però nel frattempo avrebbe rinunciato -, o di un altro grande soggetto della movimentazione, che avrebbero aspirato, da tempo, a trasformare ‘La Fabbrica’ in hub logistico.
La richiesta di conversione è stata regolarmente inoltrata alla commissione Attività Produttive del Comune di Salerno, dal gruppo Lettieri.
E poi? Poi, il 27 luglio, a sciogliere, si fa per dire, il complesso nodo, è arrivata la cessione pura e semplice.
Al momento la questione ritorna in Consiglio Comunale, come pure sui tavoli sindacali, sia dei lavoratori diretti, sia degli autonomi dell'indotto, impegnanti nei servizi di pulizia e aderenti a Fiadel, il sindacato degli addetti all’igiene ambientale. Anzi la stessa Fiadel ha già chiesto un incontro con il nuovo proprietario.
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