di Claudia Scorza

Orva propone sul mercato la Pinsa, un prodotto cotto su pietra con lievito madre e olio extravergine di oliva, che sta riscontrando un crescente apprezzamento tra i consumatori.

Il segmento della pinsa incrementa a doppia cifra anno su anno e realizza quasi 45 milioni di euro di vendite solo in Gdo: la sua crescita non si è fermata neppure in un anno di crisi com’è stato il 2022, quando le vendite in volume sono aumentate del 28,5% rispetto al 2021, arrivando a oltre 4.800 tonnellate.

Il consenso della pinsa non si ferma solo al mercato italiano: sono già numerosi i clienti esteri con uno sviluppo sempre più in espansione in Germania, Spagna, Svizzera, Francia, Grecia, Centro Europa e nei Paesi Nordici.

Il successo riscontrato e l’ampliamento dell’offerta a scaffale ha spinto l’azienda romagnola verso nuovi investimenti, con una produzione giornaliera stimata di circa 100mila confezioni entro il 2024.

«All’apparenza – spiega Luigi Bravi, presidente di Orva – la nostra Pinsa può sembrare semplice: in realtà l’impasto richiede una lenta lievitazione e un’accurata stesura a mano, oltre che una cottura su pietra refrattaria. La sua forma allungata e la sua superfice ondulata, ottenuta dalla pressione delle dita, consentono un’ampia alveolatura che trattiene l’aria nella miscela, rendendola croccante, leggera e molto digeribile».

La Pinsa di Orva viene proposta sia bianca sia con farina integrale e si caratterizza per un impasto soffice, ottenuto grazie alla lavorazione manuale e al lievito madre che la rende leggera ed estremamente digeribile. È pronta da gustare in soli 5 minuti direttamente in forno.

La referenza è proposta con un pratico vassoio da forno brevettato in materiale Ht Board idoneo al contatto diretto con gli alimenti, resistente a grassi, oli e liquidi e antiaderente. Utilizzabile sia nel forno tradizionale fino a 60’ a 220° C sia nel forno a microonde fino a 15’ a 900 W. Vassoio usa e getta 100% riciclabile.