C’è sempre una prima volta. Per Federdistribuzione, abituata a una politica di basso profilo sul piano della comunicazione, è giunta qualche giorno fa. Il 31 ottobre, infatti, sui principali quotidiani nazionali è stato pubblicato a pagamento un annuncio a tutta pagina per informare i consumatori su come stanno realmente le cose sul delicato fronte dei prezzi.

L’obiettivo del messaggio di Federdistribuzione è chiarissimo e più che legittimo: respingere le accuse (le “strumentalizzazioni” – si legge in una nota dell’associazione che raggruppa le aziende della distribuzione moderna) che indicano i retailer, se non responsabili diretti, quantomeno corresponsabili degli aumenti dei prezzi al consumo. Per farlo sottolinea il ruolo marginale della distribuzione sulla leva del prezzo nell’arco di tutta la filiera. E soprattutto snocciola dati relativi alla funzione di contenimento dei prezzi al consumo da parte delle catene distributive, rispetto alla dinamica inflattiva, e alla variazione in controtendenza dei listini dell’industria.

Tutte osservazioni su cui non si può che essere d’accordo. Così come sulle richieste con le quali si conclude l’annuncio di Federdistribuzione: un appello a “condizioni di mercato libere da vincoli per un’economia competitiva e una spesa più libera”.

Bisognerebbe tuttavia sentire che cosa ne pensa l’industria produttrice. Sulla quale, in buona parte, Federdistribuzione scarica le responsabilità degli aumenti dei prezzi. Non vogliamo con questo farci paladini delle posizioni dei produttori. E ci rendiamo conto che su un annuncio destinato soprattutto ai non addetti ai lavori entrare nello specifico di aspetti tecnici legati ai nuovi modelli di relazione tra gdo e idg non sarebbe stato possibile.

Forse, però, Federdistribuzione dovrebbe chiedersi se “l’intervento strutturale decisivo” richiesto a gran voce non debba anche contemplare la messa a punto di una normativa che regoli la contrattualistica (sull’esempio di quella francese) tra industria e distribuzione salvaguardando in modo più equilibrato gli interessi di entrambe.