Ismea: cresce il consumo di prodotti alimentari freschi nel primo semestre del 2017
Ismea: cresce il consumo di prodotti alimentari freschi nel primo semestre del 2017
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Dopo cinque anni di segno negativo, nel primo semestre 2017, la spesa degli italiani per l'acquisto di alimentari e bevande è cresciuta del 2,5%, sostenuta sia dai confezionati (+3,2%), sia dai freschi (+1,1%).
Il segno positivo testimonia un processo, in atto, di uscita dalla crisi che ha portato gli italiani a rivedere e riorganizzare il proprio carrello della spesa. Queste le cifre e le considerazioni macro, che emergono dal quadro dei consumi semestrale di Ismea.
A livello di segmenti, rispetto a gennaio-giugno 2017, il trend di acquisto è stato superiore, in media, per tutte le categorie, con punte significative sugli ittici (+7,4%), specialmente freschi, sulle bevande, che salgono del +4,5% (con le birre che superano l'8%) e sui salumi (+3,2%). In aumento anche frutta (+5,8%) e ortaggi freschi (+5,5%), un dato che mette fine a un lungo trend negativo.
Fanno eccezione i lattiero caseari, che continuano a scontare la flessione della domanda di latte. “Fortunatamente – scrive Ismea - il comparto è sostenuto da una buona spinta dell'export, in grado di compensare il momento poco felice in ambito nazionale. In questo segmento a vedere scendere la spesa sono quasi tutte le referenze, a partire dal latte fresco (-4%), sempre più spesso sostituito da prodotti alternativi, allo yogurt tradizionale (-3%), per arrivare alle flessioni, tra l'1 e il 2%, di formaggi molli, duri e semiduri”.
Più a monte gli ultimi dati sulla congiuntura economica Italiana confermano i segnali tipici della ripresa: l'espansione della produzione coinvolge sempre più settori produttivi; export e import crescono con maggior vigore; gli ordini mostrano un ulteriore rafforzamento; migliorano reddito lordo, spesa per consumi e potere d'acquisto delle famiglie; aumenta la fiducia dei cittadini e delle imprese e sale il numero degli occupati.
A un livello più analitico va detto che, per vari segmenti del fresco, come l’ortofrutta, le carni, i salumi, molta parte della crescita è dovuta all’aumento dei prezzi, spinti verso l’alto, almeno per i beni agricoli, dall’anomalo alternarsi fra le gelate invernali e l’eccezionale caldo estivo. Un caldo che ha impattato favorevolmente, a propria volta, sull’acquisto dei dissetanti: oltre alla birra si è registrata una forte crescita delle acque minerali (+8%) e, in modo più modesto (+2,4) un progresso delle bevande analcoliche in genere.
Nel comparto dei vini a tirare la volata, testimoniando la riscoperta di prodotti più tradizionali e genuini, sono soprattutto le denominazioni, sia Doc (+4,9%) che Igt (+3,7), sia gli spumanti (+6,3%), a discapito dei cosiddetti prodotti comuni o da tavola, in negativo di circa 3 punti sia in volume, sia in valore.
Oltre all’enologia di pregio gli italiani poi continuano ad apprezzare snack e spuntini: “In generale bisogna notare come, tra i confezionati, aumenti la spesa per le referenze legate al tempo libero e ai momenti di relax, quali gelati, snack salati, birre, bevande analcoliche e succhi di frutta”.
Altro leitmotiv è, naturalmente, il salutismo, che in parte contribuisce alla positività dell’ortofrutta. La conferma si trova nel sondaggio ad hoc che Nielsen ha condotto a completamento del rapporto semestrale.
Al centro dell'indagine le preferenze dei nostri connazionali e i criteri che determinano la spesa. I rilievi amplificano e ribadiscono quelli di svariate altre fonti. “È emersa l'immagine – scrive Ismea - di un consumatore curioso ed esigente, che legge le etichette e che si informa sugli ingredienti, che apprezza le aziende ecosostenibili (71% degli intervistati) e con modalità di produzione a basso impatto. Il 67% dei consumatori si dichiara attento ai prodotti che acquista e alla relativa composizione, ma anche curioso e ben disposto a provare quelle novità che potrebbero avere effetti benefici”.
Così vanno fortissimo i superfood, come gli alimenti arricchiti con goji (+64%) e semi di lino (+34%). Sempre in nome del benessere o di alcune esigenze particolari il free from (senza glutine, senza grassi, senza lattosio) è un successo, con il corollario della riduzione del contenuto degli zuccheri, in atto da sempre. La stessa attenzione per la salute favorisce, come si sa, il biologico. “Infine – ribadisce Isema - emerge come proprio le etichette stiano diventando un medium sempre più importante attraverso cui rinforzare lo storytelling aziendale”.
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