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Natale: cosa succederà nel retail?
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Natale: cosa succederà nel retail?
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Un Natale più povero, ma non frugale, un Natale diverso, ma neanche tanto, un Natale telematico, ma con misura: a dirlo è “Deloitte XMas Survey 2014”. Resa nota venerdì 28 novembre, l’indagine è sicuramente la più realistica fra tutte le previsioni che in queste primissime giornate di acquisti stanno affollando le pagine dei giornali. Ed è soprattutto quella che entra maggiormente in profondità sui comportamenti che, nelle prossime settimane, caratterizzeranno il rapporto fra clienti e commercio.
Per la realizzazione dell’edizione 2014 sono stati intervistati 17.354 consumatori in 18 Paesi, fra cui l’Italia, con l’obiettivo di sondare le intenzioni di spesa per regali, alimentari e tempo libero.
La premessa generale è che i nostri connazionali spenderanno meno (400 euro a famiglia, -8%), regaleranno e riceveranno soprattutto libri (43%), viaggi (38%) e denaro (37%), staranno attenti a non assecondare l’impulso – infatti la vera rincorsa comincerà a partire dal 15 dicembre -, baderanno al prezzo, alla sostenibilità e alla reale utilità dei beni, si faranno mancare qualcosa, ma senza rinunce draconiane, sia a tavola che sotto l’albero.
“Quello che emerge dalla nostra survey e che conferma una tendenza ormai in atto da tempo è che è riduttivo affermare che i consumi sono in calo. Gli italiani non diserteranno lo shopping, né a Natale, né in generale. Quello che è cambiato è il comportamento. Il consumismo sfrenato che ha caratterizzato gli anni di ricchezza economica è ormai superato e pensare di fare paragoni fra oggi e il passato è fuorviante”, conferma Dario Righetti, partner Deloitte e responsabile per il settore consumer business.
“Bisogna prendere coscienza che la crisi economica da un lato e l’innovazione tecnologica dall’altro, hanno modificato il Dna del consumatore, che non sarà mai più lo stesso. Non si deve considerare l’italiano di oggi solo come un risparmiatore, ma come una nuova figura, evoluta e più selettiva che vede nel prezzo di un bene un reale sinonimo di valore, sintesi di aspetti come la qualità, l’utilità e il rispetto di regole etiche e sociali”.
Ma cosa succederà nel retail nazionale? Il canale on line si conferma, nelle previsioni, in crescita. Nel 2014 il budget stimato per gli acquisti dei regali online è del 29% sul totale (3 punti in più rispetto al 2013). E nonostante quasi il 10% dei prodotti comprato sul web nello scorso 2013 sia stato consegnato in ritardo, solo il 28% delle persone pensa di abbandonare la telematica.
Lo “showrooming” sta diventando un’abitudine (82% delle risposte): si entra nel negozio per visualizzare fisicamente il prodotto e poi acquistarlo sul web, possibilmente previo confronto sui social, visto che il 62% degli utenti utilizza piattaforme predisposte per le recensioni, il 61% condivide opinioni sulle caratteristiche dei prodotti e il 56% dispensa consigli riguardo a sconti e promozioni.
Un trend da non sottovalutare è il mobile commerce: sempre più consumatori dichiarano di avere effettuato acquisti tramite il proprio smartphone (43% quest’anno rispetto al 28% del 2013).
I consumatori che invece prediligeranno il canale fisico, acquisteranno i regali principalmente negli ipermercati/supermercati (29%), nelle catene specializzate (23%) e nei grandi magazzini (23%).
Gli iper e i super si confermano le tipologie di negozio preferite ovviamente anche per l’acquisto del cibo (rispettivamente 60% e 41%), ma sono apprezzati anche i negozi tradizionali (macellai, panettieri...) con il 27% delle preferenze, a pari merito con i discount (in crescita di 5 punti).
Da notare che rispetto al 2013, la modalità di consegna preferita è, per i regali, quella a domicilio (40%, +6 punti percentuali), superando il ritiro immediato dopo l’acquisto nel punto vendita (36%).
I baluardi dei canali off line sono soprattutto i servizi post-vendita, seguiti dalla possibilità di sostituzione dei prodotti acquistati e dalla sicurezza dei pagamenti. Ma a confermarsi come fattore davvero discriminante è ancora una volta il prezzo, un postulato che spiega perché molti utenti esigano, dalle insegne, un’integrazione con la relativa piattaforma di e-commerce.
Per la realizzazione dell’edizione 2014 sono stati intervistati 17.354 consumatori in 18 Paesi, fra cui l’Italia, con l’obiettivo di sondare le intenzioni di spesa per regali, alimentari e tempo libero.
La premessa generale è che i nostri connazionali spenderanno meno (400 euro a famiglia, -8%), regaleranno e riceveranno soprattutto libri (43%), viaggi (38%) e denaro (37%), staranno attenti a non assecondare l’impulso – infatti la vera rincorsa comincerà a partire dal 15 dicembre -, baderanno al prezzo, alla sostenibilità e alla reale utilità dei beni, si faranno mancare qualcosa, ma senza rinunce draconiane, sia a tavola che sotto l’albero.
“Quello che emerge dalla nostra survey e che conferma una tendenza ormai in atto da tempo è che è riduttivo affermare che i consumi sono in calo. Gli italiani non diserteranno lo shopping, né a Natale, né in generale. Quello che è cambiato è il comportamento. Il consumismo sfrenato che ha caratterizzato gli anni di ricchezza economica è ormai superato e pensare di fare paragoni fra oggi e il passato è fuorviante”, conferma Dario Righetti, partner Deloitte e responsabile per il settore consumer business.
“Bisogna prendere coscienza che la crisi economica da un lato e l’innovazione tecnologica dall’altro, hanno modificato il Dna del consumatore, che non sarà mai più lo stesso. Non si deve considerare l’italiano di oggi solo come un risparmiatore, ma come una nuova figura, evoluta e più selettiva che vede nel prezzo di un bene un reale sinonimo di valore, sintesi di aspetti come la qualità, l’utilità e il rispetto di regole etiche e sociali”.
Ma cosa succederà nel retail nazionale? Il canale on line si conferma, nelle previsioni, in crescita. Nel 2014 il budget stimato per gli acquisti dei regali online è del 29% sul totale (3 punti in più rispetto al 2013). E nonostante quasi il 10% dei prodotti comprato sul web nello scorso 2013 sia stato consegnato in ritardo, solo il 28% delle persone pensa di abbandonare la telematica.
Lo “showrooming” sta diventando un’abitudine (82% delle risposte): si entra nel negozio per visualizzare fisicamente il prodotto e poi acquistarlo sul web, possibilmente previo confronto sui social, visto che il 62% degli utenti utilizza piattaforme predisposte per le recensioni, il 61% condivide opinioni sulle caratteristiche dei prodotti e il 56% dispensa consigli riguardo a sconti e promozioni.
Un trend da non sottovalutare è il mobile commerce: sempre più consumatori dichiarano di avere effettuato acquisti tramite il proprio smartphone (43% quest’anno rispetto al 28% del 2013).
I consumatori che invece prediligeranno il canale fisico, acquisteranno i regali principalmente negli ipermercati/supermercati (29%), nelle catene specializzate (23%) e nei grandi magazzini (23%).
Gli iper e i super si confermano le tipologie di negozio preferite ovviamente anche per l’acquisto del cibo (rispettivamente 60% e 41%), ma sono apprezzati anche i negozi tradizionali (macellai, panettieri...) con il 27% delle preferenze, a pari merito con i discount (in crescita di 5 punti).
Da notare che rispetto al 2013, la modalità di consegna preferita è, per i regali, quella a domicilio (40%, +6 punti percentuali), superando il ritiro immediato dopo l’acquisto nel punto vendita (36%).
I baluardi dei canali off line sono soprattutto i servizi post-vendita, seguiti dalla possibilità di sostituzione dei prodotti acquistati e dalla sicurezza dei pagamenti. Ma a confermarsi come fattore davvero discriminante è ancora una volta il prezzo, un postulato che spiega perché molti utenti esigano, dalle insegne, un’integrazione con la relativa piattaforma di e-commerce.
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