di Luca Salomone

Nel 2021 hanno raggiunto la cifra di 4mila i nuovi domini con suffisso .it che puntano all’agroalimentare, su un totale di 550.257 assegnazioni: lo dicono le cifre di Registro .it, anagrafe del web con targa italiana e organo dell’Istituto di informatica e telematica del Cnr, che, dal 2016, ha istituito, in collaborazione con il Dipartimento di informatica dell’Università di Pisa e Infocamere, un osservatorio permanente (Fine, Food in the net observatory) per analizzare la diffusione della telematica nelle varie componenti dell’agroalimentare stesso.

«Questo comparto è importantissimo per l’economia italiana – commenta Marco Conti responsabile di Registro .it e direttore di Cnr-Iit - ma siamo davvero sicuri che il suo ruolo abbia un riscontro nel web? È proprio per rispondere a domande come questa che, sei anni fa, è nato Fine, il quale monitora in modo costante la diffusione su Internet delle varie componenti del settore e la loro distribuzione a livello geografico».

I settori più dinamici

Su 3.834 nuove registrazioni inerenti all’agricoltura, silvicoltura, food and beverage e servizi correlati, a prevalere in modo schiacciante è la ristorazione, con un 41,94%, seguita, con il 12%, dai farinacei e, con il 10,17%, dal vino. Poco dopo il cosiddetto “altro agro” (caccia, cattura di animali, silvicoltura e utilizzo di aree forestali) con il 9,05%, l’agriturismo, con il 5,63% e le coltivazioni, con il 4,9.

Situazione simile anche facendo i conti sul totale storico: dei 101.605 domini .it assegnati all’agroalimentare il 37,8% appartiene sempre al mondo ristorativo, il 12,3% a quello del vino e l’11,3% ai farinacei. Seguono, entrambi all’8,3%, l’“altro agro” e l’agriturismo.

Più in generale, dall’inizio della rilevazione, nel 2016, si osserva – al netto delle cancellazioni – un incremento di circa 8.000 unità per quel che riguarda i siti .it afferenti al settore, con un aumento pari all’8,4 per cento.

Nuova rincorsa nel primo trimestre

Al momento della fotografia iniziale, su 93.730 domini ‘agro’ registrati, il 36,1% apparteneva sempre alla ristorazione, l’11,5% al vino, mentre l’11,3% alle attività agrituristiche.

«L’Osservatorio è uno strumento molto utile per avere un quadro critico su come e quanto le aziende dell’agroalimentare sfruttino le potenzialità che offre loro la rete – continua Maurizio Martinelli, primo tecnologo di Cnr-Iit –. E questo non solo anno per anno, ma anche mese per mese, come possiamo osservare da questo primo scorcio del 2022, che in un solo trimestre, presenta numeri più che incoraggianti»

Così, nel periodo gennaio-marzo, sono stati registrati, per il momento 4.680 nuovi siti agroalimentari, un numero superiore a quello dell’intero 2021.

Sostenibilità cercasi

Ma, in rete, cosa chiedono gli italiani all’alimentare? Soprattutto e, potremmo dire, ovviamente, di essere sostenibile, leggero, sano, amico della dieta, come spiega una rilevazione condotta da Doveconviene (gruppo Shopfully).

Nel corso del 2021 l’incremento più importante delle ricerche tramite l’app di Doveconviene è stato registrato dai cosiddetti “latti vegetali”, o, per meglio dire, dalle bevande a base vegetale: le interrogazioni, per i prodotti di soia, sono aumentate di 30 volte rispetto al 2020, mentre il base riso ha registrato un +668% e la mandorla è cresciuta di 135 punti.

Fortissimo anche il trend dell’ortofrutta. Le varietà che hanno visto un maggiore incremento di ricerche sono, nell’ordine, le pere, con un +206%, le fragole, +140, le mele, +124, le albicocche e arance, a pari merito, con un +110 per cento. Si nota anche un certo interesse verso la produzione domestica di succhi: le ricerche di piccoli elettrodomestici estrattori lievitano del 102 per cento.

Nelle verdure trionfano gli asparagi, che registrano, sempre nel 2021, un +380 per cento. Il resto del podio è completato dalla lattuga, con un +257, e dalle cipolle, con +204 per cento. A pochissima distanza il cavolfiore, che fa segnare un balzo del 202 per cento.