Non bastavano le continue notizie sull’aumento dei prezzi ad allarmare i consumatori. Nei giorni scorsi si sono aggiunti i dubbi, prontamente smentiti dai produttori e dalle associazioni di categoria, sull’effettiva buona qualità e naturalità degli alimenti biologici. Una vera e propria polemica innescata a ridosso del Sana, il salone dedicato al naturale, che si terrà a Bologna dal 13 al 16 settembre.

Gli alimenti biologici, da sempre sinonimo di alta qualità e genuinità, sono finiti sotto inchiesta. Due articoli pubblicati dal settimanale L’Espresso, che prendono spunto da un articolo che uscirà sul prossimo numero di Altroconsumo, giudicano infatti le produzioni biologiche un bluff.

Cibi ricchi di grassi, additivi, sale e zucchero, poco salubri e troppo costosi. Queste le principali caratteristiche rinvenute nelle sei tipologie di alimenti biologici da prima colazione - latte, yogurt, biscotti, fette biscottate, cereali e confetture - presi in esame da Altroconsumo e confrontati con quelli convenzionali. I principi produttivi di eco-compatibilità e la genuinità degli alimenti biologi sembrano crollare di fronte a questi articoli.

Immediate e forti le reazioni dei produttori del biologico e delle associazioni di categoria
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Assobio, l’associazione nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione di prodotti biologici, difende apertamente le sei categorie di prodotti. Dimostra, ad esempio, che le confetture sia biologiche che convenzionali sono prive di residui di pesticidi e microtossine e che quelle bio contengono il 21% in più di frutta, un dato di particolare rilievo. Assenza di coloranti, presenza di aromi naturali e di addensanti estratti dalle alghe alimentari o dai loro derivati caratterizzano gli alimenti bio e rispondono alle accuse di scarsa autenticità.

Numerosi anche gli studi che garantiscono la naturalità e la qualità dei prodotti biologici. Da una ricerca condotta dall’Università della California-Davis su pomodori biologici e non raccolti tra il 1994 e il 2004 è emerso che la concentrazione degli antiossidanti naturali, i flavonoidi, è maggiore in quelli bio. Hanno infatti il 97% in più di canferolo, il 79% in più di quercetina e il 31% in più di naringina. Inoltre, è stato osservato che la qualità del suolo biologico migliora nel tempo.

La polemica degli alimenti bio si inserisce anche a ridosso della recente firma - avvenuta nel mese di luglio - del nuovo Regolamento europeo relativo alla produzione bio e all’etichettatura dei prodotti, che entrerà in vigore nel 2009. La disciplina contiene un insieme coerente di obiettivi, principi e norme fondamentali sulla produzione biologica, compreso un nuovo regime permanente d’importazione e un sistema di controllo più razionale.

L’uso del marchio biologico Ue è reso obbligatorio, ma può essere accompagnato da marchi nazionali o privati. Una specifica indicazione informerà i consumatori del luogo di provenienza dei prodotti. Potranno avvalersi del marchio biologico solo gli alimenti che contengono almeno il 95% di ingredienti bio, ma i prodotti non biologici potranno indicare, nella composizione, gli eventuali ingredienti biologici.

Resta vietato l’uso di ogm e verrà indicato espressamente che la presenza accidentale di questi organismi in misura non superiore allo 0,9% vale anche per i prodotti bio. Rimane invece invariato l’elenco delle sostanze autorizzate in agricoltura biologica.

E di alimenti bio se ne parlerà anche al Sana, il salone interamente dedicato al naturale che si terrà a Bologna dal 13 al 16 settembre. Un salone, con un format espositivo innovativo, giunto alla diciannovesima edizione. Nelle tre aree dedicate a alimentazione, ambiente-abitare e salute e benessere gli operatori e i consumatori avranno modo di confrontarsi su bisogni e prospettive future di tutto ciò che riguarda il naturale.

Novità di rilievo si registrano per la sezione dedicata all’alimentazione, che propone un nuovo approccio alla qualità dei cibi. Nei mercati nazionali e internazionali emerge infatti un particolare interesse per la tracciabilità e il sistema di produzione. Gli alimenti devono presentare sempre più qualità, garantire sicurezza, certezza di origine territoriale e rispetto dell’ambiente.

Il monitoraggio scientifico dell’Osservatorio Nomisma, inoltre, permetterà di avere un punto di vista privilegiato per comprendere le tendenze in atto nel settore dei prodotti biologici di qualità certificata e sarà uno strumento importante per avere aggiornamenti di mercato e di carattere distributivo.