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Il 2023 sorride al retail. Circa tremila opening entro fine anno

Il 2023 sorride al retail. Circa tremila opening entro fine anno
Il 2023 sorride al retail. Circa tremila opening entro fine anno

Il 2023 sorride al retail. Circa tremila opening entro fine anno

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Luca Salomone

Si conferma la tenuta del retail, con 1.650 aperture nel secondo semestre: lo dice il Centro studi Confimprese nel rapporto consuntivo sui piani di sviluppo della propria base associativa, presentato durante la settima edizione del Retail Summit, organizzata, a Milano, il 20 e 21 settembre, dall’associazione e da Jakala.

Le chiusure si fermano all'1 per cento

Nonostante il calo dei consumi e l’incertezza dei mesi autunnali, si stimano 2.900 nuovi punti vendita nei dodici mesi correnti.

Il trend delle chiusure, al contrario, si conferma debole, da gennaio a giugno, con una flessione prevista intorno all’1%, dovuta principalmente (6 casi su 10) al calo dei ricavi. Aggiungiamo, però, che il 40% delle aziende ha in programma, per quest’anno, interventi di razionalizzazione della rete distributiva.

La ricerca, condotta in collaborazione con Global strategy, valuta che gli opening siano equamente divisi tra negozi diretti e affiliati.

Inoltre, le previsioni sulle inaugurazioni di luglio-dicembre 2023 (+1.650 unità, come detto) si dimostrano decisamente migliori rispetto al secondo semestre 2019, quando le aperture si fermarono a 820.

«Nonostante il successo dell’online – sottolinea Mario Resca, presidente di Confimprese (confederazione di oltre 450 brand commerciali, 90 mila punti vendita, 800 mila addetti) – e le difficoltà che il Paese sta attraversando, il retail da segnali incoraggianti. Le nostre insegne hanno reso più vivi i centri città e i centri commerciali, aprendo una media di circa mille negozi dal 2019 al 2022. Il 2021 è stato un anno di razionalizzazione per il retail, messo in ginocchio dalla pandemia e dalle chiusure prolungate degli esercizi, mentre il 2022 ha dimostrato una maggiore consapevolezza verso la strategia di rafforzamento da seguire. Eventuali rallentamenti si vedranno nel 2024».

L’esiguo numero delle chiusure si distribuisce in modo armonico fra centri commerciali, outlet, retail park e vie dello shopping delle grandi città e negozi di prossimità nei nuclei urbani di provincia. Inoltre, i tagli alla rete, se dettati dall'eccessiva onerosità delle location (affitti), caleranno, nel secondo semestre, di circa il 20% rispetto al primo.

Mancano tremila lavoratori

I vero elemento critico è la carenza di personale, che rischia di penalizzare lo sviluppo. Alla base associativa Confimprese mancano 3 mila risorse, fra personale di vendita e di magazzino, cassieri, cuochi, addetti di sala, alla griglia e camerieri.

Per i canali la strategia espansiva dei retailer confermerà, fra giugno e dicembre, quanto riscontrato in gennaio-giugno. In testa ci saranno i centri commerciali, ma con una predominanza di insegne di abbigliamento e accessori (91% delle risposte) e ristorazione (80%).

Le vie dello shopping e la prossimità sono, invece, il territorio privilegiato dall’80% dei commercianti di casa e arredo, ottica, intrattenimento, benessere e cura della persona, elettronica. In queste ubicazioni la quota della ristorazione scende al 60% e quella della moda al 45.

Chi sale nelle nuove aperture

In controtendenza con l’andamento degli ultimi mesi, in cui ha subito una brusca battuta d’arresto, il mondo del fashion registra dunque un buon movimento, con una prevalenza del franchising. Questo a cominciare da gruppo Teddy (Terranova, Rinascimento e Calliope), che stima 43 opening entro la fine dell’anno, di cui 24 in franchising e 19 diretti.

Segue Inticom (Yamamay e Carpisa) con 20 nuove vetrine, di cui 14 in affiliazione, e Compar (Bata) che mette sul tappeto 16 negozi: 6 diretti e 10 in franchising. Si segnalano anche i 9 opening di Stroili (oro e gioielli) e i 6 di Primadonna.

Al contrario la ristorazione, che ha goduto di un periodo di crescita, tanto da avere superato, già nel mese di luglio, i livelli ante pandemia, +6% sul 2019, frena sui piani della seconda metà dell’anno.

L’azienda che apre il maggior numero di ristoranti di proprietà, pari a 16, è Porcavacca, casual food toscano specializzato nella cucina a base di carni selezionate. Segue 101 Caffè con 15 esercizi in franchising. Anche Penta group continua nelle inaugurazioni di punti vendita a marchio La Yogurteria e ne prevede 11 entro fine anno.

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