High street: Montenapo rincara a doppia cifra, ma non batte la Quinta Strada
High street: Montenapo rincara a doppia cifra, ma non batte la Quinta Strada
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di Luca Salomone
La Quinta Strada di New York rimane la via commerciale più cara del mondo, con un canone di affitto, al metro quadrato, di oltre 20 mila euro, un dato in crescita, rispetto all’ante pandemia, del 14 per cento, ma che resta costante sul 2022.
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Scala la classifica, piazzandosi come seconda nel mondo e prima in Europa, Via Montenapoleone di Milano con i suoi 18 mila euro al mq, per giunta in salita, anno su anno, di 20 punti e in incremento, rispetto al 2019, di ben 31 punti.
Champs-Elysée in ribasso
Questi i due dati più appariscenti della nuova edizione del dettagliato rapporto (35 pagine) Main streets across the world di Cushman e Wakefield.
L’avanzata della via del lusso meneghina sospinge al terzo scalino il distretto dello shopping di Tsim Sha Tsui a Hong Kong (15.219 euro), che rincara del 4% tendenziale, ma nel solco di una flessione di 39 punti rispetto al periodo antecedente alla pandemia.
Più economici, si fa per dire, sono invece altri due grandi classici dell’Europa, ossia New Bond Street di Londra (poco meno di 15 mila euro, costante anno su anno, -11 nel medio periodo) e Avenue des Champs-Elysées di Parigi, che chiude la top five e si attesta poco sopra gli 11 mila e 400 euro, un altro valore fermo se paragonato alla dinamica 2022, ma flettente a paragone del pre-Covid.
Una salita molto relativa
Più in generale gli affitti prime del commercio al dettaglio sono mediamente in ripresa a livello mondiale, dove registrano una salita del 4,8 per cento, che si abbassa leggermente, al 4,2 per cento, nella sola Europa.
“Ciò che colpisce di più – sottolinea l’analisi - è che, nel 60 per cento dei casi, la dinamica locativa si mantenga inferiore ai livelli del 2019”, e questo nonostante l’impennata, praticamente mondiale, del costo del denaro. La tendenza è ancora più marcata nel nostro continente, dove questo indicatore si piazza al 70 per cento, in confronto al 31% degli States.
Tutti a Istanbul?
La causa del fenomeno è multifattoriale: anche i grandi retailer hanno accusato l’impatto di uno scenario macroeconomico non certo favorevole e dunque hanno allocato i propri capitali in modo nettamente più prudente, pur dimostrandosi ben più resistenti rispetto ad altre componenti dell'imprenditoria; altri asset immobiliari, come gli uffici, hanno compiuto uno scatto in avanti; il rialzo del costo del denaro, che avrebbe dovuto portare verso l’alto le locazioni, ha finito per rallentare l’intero sistema economico. Ma questo non sempre.
Per fare l’esempio più macroscopico il Viale Istiklal di Istanbul, lungo tre chilometri e con 3 milioni di visitatori al giorno nei fine settimana, ha toccato la ventesima posizione dalla 31ma, pur con un incremento degli affitti del 60% fra il 2022 e il 2023 e del 120 per cento in rapporto all’ante pandemia. Ma i canoni, in confronto ai livelli occidentali, restano più che abbordabili: 2.500 euro al metro quadrato.
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