Finisce l’onda lunga dell’economia inglese: il rallentamento dei consumi in Gran Bretagna pesa anche sui conti della grande distribuzione.

I risultati più deludenti, con la peggiore trimestrale degli ultimi due anni e mezzo che comprende anche il periodo natalizio, sono stati registrati soprattutto da Marks & Spencer, prima catena d’abbigliamento d’oltremanica (che però vende un po’ di tutto, dagli alimentari agli oggetti per la casa).

Il gruppo, che nel giorno della diffusione dei dati ha perso in Borsa circa il 18 per cento, nelle 13 settimane fino al 29 dicembre ha visto un calo delle vendite del 2,2 per cento sul mercato domestico, contro le stime degli analisti di una crescita attorno all’1,1 per cento. La flessione si è fatta sentire soprattutto sui prodotti non alimentari che hanno segnato un arretramento doppio rispetto agli alimentari (3,2 per cento contro 1,5 per cento).

Anche le prospettive per il 2008 non sembrano rosee: la crisi economica è destinata a durare ancora. E a essere colpite sono in particolare le classi medie, proprio la fascia di consumatori alla quale si rivolge la società londinese.

Anche il numero uno britannico della gdo, Tesco, ha riportato per il periodo natalizio (sono state considerate le sei settimane chiuse il 5 gennaio) un quadro in chiaroscuro, con vendite in crescita del 12,8 per cento, ma grazie soprattutto alle attività internazionali (+26,9 per cento) mentre hanno deluso le attività domestiche.

Il gruppo, numero tre al mondo dopo la francese Carrefour e l’americana Wal-Mart, ha riferito che le vendite sono andate bene nell’Europa continentale e in Asia. Anche la nuova catena Fresh & Easy aperta negli Stati Uniti avrebbe ottenuto risultati incoraggianti. Le vendite britanniche invece sono salite di appena il 3,1 per cento, contro le attese di mercato del 3,84 per cento e in rallentamento rispetto al 4,1 per cento del terzo trimestre.

Andrew Higginson, direttore finanziario di Tesco, ha difeso i risultati ottenuti in Gran Bretagna, rigettando l’assunto secondo cui i consumatori non amerebbero più la loro più grande catena di supermercati. “Siamo stati tutti colpiti dal rallentamento del mercato. Ma la maggior parte degli operatori darebbe il suo braccio destro per questi numeri”.

Andrea Meneghini