Il 50% delle famiglie italiane vive con 1.863 euro al mese e il 14,7% dichiara di arrivare a fine mese con difficoltà. Nel 2004 il reddito medio percepito è stato di 28.078 euro, anche se il 62,3% delle famiglie non ha raggiunto l'importo medio.

Sono questi i risultati emersi dall'indagine campionaria “Reddito e condizioni di vita”, svolta alla fine del 2005, che ha coinvolto un campione di 22.032 famiglie (56.105 individui) con domande relative al reddito percepito e alle condizioni di vita, dal lavoro alla situazione abitativa fino ai problemi economici.

I dati mostrano che nelle famiglie in cui il reddito principale è costituito dal lavoro autonomo si registra un reddito maggiore rispetto alle altre. Nel 2004, infatti, queste famiglie hanno guadagnato 36.613 euro mentre le famiglie con redditi prevalenti da lavoro dipendente si sono fermate a 31.699 euro.

Mettendo a confronto le diverse tipologie familiari, si nota che il reddito netto meno elevato è quello relativo agli anziani soli, che nel 2004 hanno guadagnato in media 12.322 euro (1.027 euro al mese).

Differenze importanti invece tra le coppie senza figli e quelle con figli, che guadagnano in media 9.762 euro in più rispetto alle prime. Disuguaglianze che dipendono molto dalle diverse fasi del ciclo di vita in cui si trovano i componenti della famiglia. E' importante, infatti, tenere presente che più della metà dei figli maggiorenni è in grado di contribuire al bilancio familiare con le proprie entrate. In presenza di figli minori il reddito familiare risulta invece più basso e la differenza si nota in modo particolare nelle coppie con tre o più figli minori, che nel 50% dei casi hanno guadagnato meno di 27.284 euro.

Ma anche le caratteristiche socio-demografiche dei componenti della famiglia, in particolare quelle del principale percettore di reddito, condizionano il valore del reddito netto. Si registra, per esempio, un aumento del reddito con la crescita dell'età del percettore più importante, fino a raggiungere il massimo tra i 45 e i 54 anni.

Il maggior divario resta comunque quello esistente tra nord e sud d'Italia: il reddito medio delle famiglie residenti nelle regioni del sud e nelle isole è pari a circa tre quarti del reddito delle famiglie residenti al nord. In tutte le regioni meridionali il reddito risulta inferiore alla media nazionale, mentre è superiore nelle zone dell'Italia centro-settentrionale. La Lombardia rappresenta la regione con il reddito più alto in assoluto (32.313 euro) mentre il più basso è quello della Sicilia, 20.996 euro.

Per quanto riguarda il disagio economico, il 14,7% delle famiglie italiane ha dichiarato di arrivare alla fine del mese con molta difficoltà e il 28,9% di non essere in grado di far fronte a una spesa imprevista di 600 euro. Il 9% ha inoltre dichiarato di essersi trovato in arretrato, almeno una volta nel corso dell'ultimo anno, con il pagamento delle bollette mentre il 12% non ha avuto soldi per pagare le spese mediche, comprare i vestiti necessari (17,8%) o il cibo necessario (5,8%).

Queste situazioni di disagio emergono soprattutto in relazione a determinate caratteristiche familiari e territoriali. Le condizioni di maggior disagio, superiore alla media nazionale, si registrano al sud: il 22,8% delle famiglie arriva con difficoltà alla fine del mese e la percentuale di coloro che non può sostenere una spesa imprevista di 600 euro sale al 42,5%.

Tra le differenti tipologie familiari, la coppia senza figli presenta minori segnali di disagio economico: solo il 9,8% dei casi dichiara infatti di arrivare con difficoltà alla fine del mese. Coppie con tre o più figli o anziani soli, invece, sono maggiormente esposti a situazioni di disagio, soprattutto nel caso di spese impreviste, non affrontabili da più di un terzo di queste famiglie.