Vismara, concordato al veleno
Vismara, concordato al veleno
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Volano coltelli sul concordato di Vismara, acquisita nel 2000 da Ferrarini e poi coinvolta nella crisi del gruppo.
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Ma cominciamo dalla notizia buona: il fallimento di Vismara è scongiurato e 165 posti sono in sicurezza, dopo che il Tribunale di Reggio Emilia ha concesso l’omologa del concordato.
Commenta, in una nota, il direttore generale di Vismara, Pierluigi Colombi: “Sono salvi tutti gli occupati. Le sorti di Vismara si legano necessariamente all’esito del concordato Ferrarini: la proposta presentata dalla cordata Pini-Amco prevede l'impegno a mantenere le produzioni in Vismara per i 5 anni necessari alla realizzazione degli obiettivi concordatari della società di Casatenovo (Lecco), contrariamente alla proposta a suo tempo (novembre 2019, ndr.) presentata da Bonterre-Opas”.
La progressiva saturazione della capacità produttiva, grazie alla prosecuzione delle lavorazioni per conto di Ferrarini Spa, gli ammodernamenti e gli investimenti tecnologici, il lancio di nuovi prodotti e il miglioramento dell'efficienza produttiva sono alcuni dei punti chiave del piano industriale presentato in continuità, spiega ancora Colombi.
L'azienda, prima di Nestlé, e fondata nel 1898 a Casatenovo (Lecco), è stata acquisita da Ferrarini nel 2000 e dispone oggi di un nuovo stabilimento di produzione con 164 addetti appunto, tra i più tecnologicamente all’avanguardia del settore, a pochi chilometri dalla storica sede.
“Il 2020 – fa sapere Colombi è stato l'anno del rilancio. Dopo un primo semestre difficile, nella seconda parte dell’anno e, in particolare, nell’ultimo trimestre, l’azienda ha recuperato, facendo registrare risultati positivi e migliorando le attese del piano in maniera considerevole. Nel primo trimestre del 2021 prosegue il momento felice di Vismara, che continua, in scia, a generare cassa, inserisce nuove risorse e competenze nel team storico, studia il lancio di una nuova linea di ingredienti, con l'obiettivo di raddoppiarne i volumi entro 12 mesi e prosegue nella posa in essere di una nuova linea di prodotti cotti. E stiamo attendendo a giorni la conferma dell’iscrizione del marchio Vismara nel registro speciale dei marchi storici di interesse nazionale tenuto presso il Mise”.
Ma le affermazioni di Colombi non sono andate giù a Bonterrre-Opas. Attraverso le pagine del quotidiano ‘La Gazzetta di Modena’ e con altri commenti sui giornali locali, la cordata precisa: «Noi non distruggiamo posti di lavoro, li tuteliamo. La responsabilità dell’attuale gravissima situazione è della proprietà Ferrarini. È stata diffusa (a firma Pierluigi Colombi) una nota in cui, accanto a dichiarazioni legittime, si trova un’affermazione palesemente fuorviante e fuori contesto sul fatto che la proposta concorrente da noi presentata nel concordato di Ferrarini preveda la dismissione immediata dello stabilimento di Vismara. Occorre ricordare al Dottor Colombi che nessun player industriale, quindi né Bonterre - Opas né il raggruppamento Pini - Amco, ha depositato una proposta nel concordato Vismara Spa, lasciando (o rimanendo) quindi aperto ogni possibile scenario. Intendiamo sottolineare la totale scorrettezza nell’associare a Bonterre e Opas la volontà di “segnare il destino” di lavoratori e famiglie. Bonterre e Opas i posti di lavoro li creano e li tutelano come bene prezioso, contrariamente alla proprietà Ferrarini e Vismara, responsabile dell’attuale gravissima situazione”.
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